di Vincenzo Maida
In Basilicata solo nel 2020 sono stati estratti circa 5,4 milioni di tonnellate di petrolio ed è stato calcolato che del miliardo di barili di riserve presenti in Italia, 600 milioni sarebbero nel sottosuolo lucano.
Già negli anni ’30 avevano intuito la ricchezza di risorse energetiche del sottosuolo lucano, poi Enrico Mattei, di cui quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario della sua tragica morte, fece corposi investimenti in Val Basento, creando migliaia di posti di lavoro ed una pista aeroportuale non ancora funzionante.
Qualche anno fa ai lucani patentati venne distribuita una carta carburante gratis con qualche decina di euro. Poi il provvedimento venne interrotto e i fondi finirono nelle casse della Regione Basilicata.
I comuni dell’area dove viene estratto il petrolio, ricevono dei consistenti contributi, una sorta di risarcimento per l’inevitabile inquinamento del territorio e non sapendo come spendere tutti quei soldi, li dilapidano per discutibili eventi musicali. All’inquinamento ambientale sommano quello acustico. Lo sviluppo dell’area e dell’intera Basilicata segna il passo, l’emigrazione intellettuale e non continua inarrestabile e il costo della benzina al distributore è più alto che altrove.
Finalmente con la legge n.28 del 23 agosto scorso, sembrava che per i lucani fosse giunto il momento di avere un ritorno significativo dall’estrazione dell’oro nero.
La notizia, che rimbalzò dal Tirreno allo Jonio, fu quella del gas gratis per tutti i lucani.
In un momento in cui il caro bolletta è un dramma nazionale per famiglie e imprese, al governo lucano di centro-destra fu rivolto un coro di elogi e si intravvide la possibilità di risalita per il presidente della giunta regionale, l’ex-generale della guardia di finanza in quota Forza Italia Vito Bardi, che i sondaggi davano sempre agli ultimi posti negli indici di gradimento.
L’obiettivo ambizioso della legge era quello di: “al fine di attenuare a livello regionale gli effetti negativi della crisi energetica e di favorire il processo di ripopolamento del territorio lucano, la Regione dispone la valorizzazione del gas naturale, acquisito in sede di negoziati in materia di compensazione ambientale con le concessionarie degli impianti estrattivi di idrocarburi sul territorio, consentendo, con oneri a carico della Regione e anche con criteri prioritari che tutelino ed incentivino il risparmio energetico e la riconversione verso l’impiego diffuso di fonti energetiche rinnovabili, la erogazione gratuita mediante rimborso della componente energia del prezzo del gas fornito per le utenze domestiche dei residenti nella Regione Basilicata, delle pubbliche amministrazioni regionali, esclusi gli enti pubblici economici e le società partecipate, e degli enti locali regionali. I criteri per il rimborso perseguono l’obiettivo del risparmio del consumo e della riconversione energetica secondo modalità definite dalla Giunta Regionale”.
L’erogazione di gas naturale gratuito avrebbe dovuto iniziare già dal mese di ottobre, ma in sede di applicazione del provvedimento legislativo sono sorti alcuni problemi.
La data di ottobre per l’avvio del beneficio, è slittata a novembre per i lucani che riescono a far fronte agli adempimenti previsti, altrimenti non c’è scadenza per la presentazione delle domande che potranno essere inoltrate a partire da venerdì 28 ottobre solo online.
Il beneficio, che potrebbe ridurre il costo della bolletta del 50%, potrà essere richiesto soltanto dalle famiglie. Sono escluse tutte le attività imprenditoriali, gli artigiani, i commercianti, insomma le partite IVA. Non solo: ma dall’anno prossimo se vorranno continuare ad usufruire dell’agevolazione, dovranno dimostrare di aver consumato circa il 15% in meno di gas rispetto all’anno precedente. Come è possibile prevedere che l’inverno potrà essere meno freddo e come potranno le famiglie monitorare costantemente il consumo di gas? Sarà un autentico rompicapo.
Le domande potranno essere presentate da tutti i residenti e dagli affittuari a cui è intestato il contatore, ma se risulta intestato ad una persona deceduta, va fatta la voltura. Considerando l’alta percentuale di popolazione anziana residente in Basilicata, è facile immaginare le difficoltà a cui è stata sottoposta.
Volendo semplificare le notizie confuse che sono state diffuse in questi giorni, per ottenere il bonus gas bisogna essere residenti in Basilicata, intestatari dell’utenza del gas, proprietari dell’immobile in cui si risiede o condurlo in locazione o in comodato d’uso gratuito come prima abitazione. Per quest’anno, essendo l’anno zero, non vale la clausola di dover ridurre i consumi del 15% rispetto all’anno precedente. I portali da cui accedere al beneficio sono https//portalebonusgas.regione.basilicata.it e htpps//www.apibas.it. La procedura però è attivabile solo tramite Spid e la compilazione del form richiede tutta una serie di notizie. Siccome buona parte dei lucani non ha lo Spid, dovrà rivolgersi a un delegato e la cosa si fa ancora più complicata dal punto di vista burocratico. Non sarebbe stato più semplice applicare il beneficio a tutti i residenti chiedendo ai fornitori i numeri dei contatori, dal momento che di fatto gli intestatari di più utenze come seconde case e terze case sono un numero irrilevante?
Nel frattempo nei giorni scorsi è esplosa anche l’inchiesta “Sanitopoli” che ha portato all’arresto in carcere del capogruppo di FI Francesco Piro, dopo dimessosi anche da consigliere regionale, agli arresti domiciliare per il sindaco di Lagonegro Maria Di Lascio, a misure interdittive per l’ assessore Francesco Cupparo (FI), dimessosi anche lui anche da consigliere regionale e Rocco Luigi Leone (FdI), già assessore alla Sanità, oltre a un centinaio di indagati, tra loro anche il neo-senatore di FdI Gianni Rosa, già assessore regionale.
Le intercettazioni pubblicate dalla stampa sono da voltastomaco.
Ora non si riesce più neanche a ricomporre il consiglio regionale.
Bardi & Co hanno fatto un doppio miracolo: sono riusciti a vanificare gli effetti positivi sul piano del consenso di un buon provvedimento e a fare peggio del precedente governo di centro-sinistra, crollato anzitempo per un‘altra inchiesta sulla sanità per presunti concorsi manipolati.