di Gabriele Manfrè

Gheddafi, massima autorità e già ex primo ministro della Libia, teneva unite le tre regioni: Cirenaica, TripoIitania e Fezzan, quest’ultima abitata da popolazioni rurali e selvagge, controllate da lui stesso, il quale tramite accordi stipulati con la UE, bloccava le rotte migratorie prima dell’ingresso in Libia.

Morto Gheddaffi, la Turchia di Erdogan prende il controllo della Tripolitania mentre la Russia di Putin, mettendo al potere il generale Haftar, prende il controllo della Cirenaica, tanto che la moneta Cirenea viene stampata alla zecca di Mosca e non è valida in Tripolitania. Il Fezzan, invece, viene Iasciato in balia di sè stesso.

Le conseguenze della caduta di Gheddafi si palesano da anni anche in Italia e in Europa. La figura che più sta tenendo in scacco il Vecchio Continente, oggi, è certamente Erdogan. Il leader turco, approfittando del suo status Tripolitano e delle sue enormi capacità di rimpiazzare governi islamici, utilizza Tripoli per ricattare I’Europa. Come vi riesce? Certamente con i clandestini. Tutti noi sappiamo che nelle coste libiche esistono campi di prigionia, ma nessuno si è mai chiesto veramente chi ce li abbia messi e perché. Eppure appare abbastanza logico e sono le amicizie di Erdogan, in alleanza con la NATO, a renderlo intoccabile.

L’Europa dal canto suo non può accusare direttamente Erdogan perché come prima annunciato è ”alleata”, sta in silenzio e già in passato ha cercato di regolare il tutto scendendo a patti con il Sudan di AI Bashir, girandogli una fetta sostanziosa degli Emergency trust fund for Africa, con la richiesta di regolare il flusso dal cuore del Continente Nero. Senza contare il profittevole giro delle Ong.

AI Bashir, nel frattempo rovesciato, cosa fa? Lascia la questione in capo a un ramo dell’esercito ed al suo generale: Mohamed Hamdan Dagalo, vice capo del Consiglio militare di transizione, al potere in Sudan, e comandante dei paramilitari delle Forze di supporto rapido, reparto nato dalle milizie combattenti per il Sudan nel Darfur: gli spietati Janjaweed. I miIitari, prendono i cIandestini, Ii raggruppano, e li lasciano nelle mani della Turchia, dando vita ad un circolo vizioso senza fine. Europei: se è vero che tutti noi bramiamo libertà, dovremmo smetterla di lottare per far schiavizzare i popoli, anche se a nostra insaputa. Ma dobbiamo lottare affinché i popoli abbiano la propria sovranità ed autosufficienza. Tutti: a partire da noi per arrivare a quelli, appunto, africani.

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