di Davide Pirillo
Un argomento che ha tenuto banco in tutta la campagna elettorale e che é riuscito a fare resuscitare il quasi cadavere Movimento Cinque Stelle, almeno a non farlo sparire, questo anche grazie alla visione miope di Fratelli d’Italia e dei suoi slanci contro il Reddito, attacchi prima netti e poi via via sempre più balbettanti.
Eppure a Destra, (sorvolando la tradizione ideologica che vanta la prima proposta storica di uno strumento similare e personaggi come Pound e Auriti) non s’é capito il potenziale sociale di questo ristoro, quando seppur percepito da quelli considerati “ultimi”, questo finisce per entrare nel tessuto economico delle varie località dove viene speso, aiutando così anche quella fascia di italiani con partita iva, che i partiti della destra istituzionale hanno la presunzione di voler rappresentare.
La storia ci consegnerà un paradosso: ovvero che il movimento più banale di sempre é riuscito a fare la cosa più rivoluzionaria dagli ultimi settanta anni ad oggi, ovvero aiutare poveri e disoccupati col Reddito.
Ritornando al tessuto economico delle località, dove per forza di cose penetra, il Reddito crea un circolo economico virtuoso che beneficia tutte le fasce sociali, senza distinzioni, naturalmente a chi direttamente, a chi indirettamente e di ritorno.
Penso al mio Sud ed alle città calabresi, dove di colpo milioni di disoccupati hanno iniziato a spendere soldi del Reddito riversandoli sull’economia cittadina, a centinaia di commerci che sono diventati relativamente più solidi in una crisi devastante.
In realtà anche al Nord seppur in maniera ridotta, molti percepiscono questo aiuto sociale, che non deve esser toccato, anzi potenziato.
Credo che un governo intelligente, debba in questo momento affrontare una sfida, quello di riformare il Reddito di Cittadinanza, aumentare la somma percepita, magari in percentuale giuste che vanno a coprire in maniera più adeguata i disagi gravi, penso agli anziani con la sociale dove il reddito di pensione può essere ulteriormente aumentato oppure le alle famiglie numerose.
I detrattori diranno: dove prendiamo i soldi di copertura?
Questo é un finto problema, bisogna innanzi tutto dire che per pressione fiscale buona parte e purtroppo lo Stato se li riprende (e non solo i soldi del Reddito anche quelli del lavoro), inoltre la somma delle economie locali che grazie el RDC tiene botta, crea deterrente alla chiusura di partite Iva e attività di piccoli produttori che a loro volta producono tasse fresche per le casse dello Stato.
Il Reddito va potenziato, tolto dall’immaginario popolare come una questione ideologica legata al M5S, magari cambiandogli nome, ma soprattutto va protetto come conquista sociale del popolo Italiano più importante dagli ultimi ’70 anni, al pari di assegni familiari e maternità, come le pensioni e tutti i diritti sul lavoro e tutte le tutele di quello Stato sociale, che oggi si vuole smantellare, secondo le volontà ultra-liberiste.
Se qualcuno se lo chiede: chi scrive non percepisce RDC. Nessuno lo tocchi, il Reddito.
Io credo che la vera rivoluzione sarebbe quella di uno stato che offre ai disoccupati il lavoro di cittadinanza. Per gli invalidi e i veri malati ci sono già le protezioni necessarie o possono aumentarle