di Igor Colombo

Aristotele definì la moneta come “misura del valore” e che cosa effettivamente sia il valore, ce lo ha spiegato a menadito il compianto professor Giacinto Auriti, l’antesignano della teoria della proprietà popolare della moneta in uno dei suoi tanti scritti. Auriti sosteneva che il valore è un rapporto tra fasi di tempo. Cosi ad esempio affermava che una penna ha valore perché provvediamo di scrivere, quindi il valore è un rapporto tra il momento della previsione ed il momento previsto. La moneta quindi ha anche valore della misura e possiede la qualità di corrispondere a ciò che deve misurare. Esprimendoci in termini più spiccioli, la moneta in circolazione in una comunità di persone, ossia in uno Stato nazionale, serve per far girare l’economia , attraverso l’uso e la qualità di servire da strumento per acquistare beni e servizi. Non vogliamo certamente qui affrontare tutta la teoria auritiana della proprietà della moneta e del fatto che noi cittadini non siamo più proprietari, perché sarebbe un discorso che ci porterebbe lontano. Fermiamoci dunque al solo fatto di far circolare il denaro, tanto quanto è il fabbisogno dei cittadini. Purtroppo anche questa naturale teoria è stata amputata nelle politiche monetarie oggi dettate da organi sovranazionali che ne hanno illegalmente piena sovranità per il solo fatto che noi abbiamo accettato le regole del gioco. In questi giorni il neo governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni, ha presentato la proposta di cambiare il limite massimo di utilizzo del contante, mutato diverse volte nel corso degli anni a seconda di chi ci ha governato.

La Lega ha già depositato una proposta di legge per alzare il tetto del contante a dieci mila euro, ma molti sostengono che alla fine la soglia sulla quale la maggioranza troverà l’accordo sarà quella di tremila euro. Questo tema ha scatenato subito il dibattito politico in Parlamento ed anche fuori dai palazzi governativi, la discussione sta appassionando molti studiosi ed economisti. Chi ha una determinata formazione economica e politica che, partendo da Ezra Pound arrivando fino a Giacinto Auriti, sa perfettamente che è mera questione superficiale ciò , nel senso che ben venga l’eliminazione al tetto del contante , cosa auspicata senza alcun limite come già avviene in altri Stati europei che non presentano problemi di evasione fiscale, ma senza una proprietà della moneta da parte del popolo, si è sempre schiavi e debitori di un debito inesigibile ed illegale. Ci tocca comunque fare l’analisi su quanto in Parlamento si accingono a fare e di conseguenza non abbiamo assoluta difficoltà nel sostenere che la circolazione del denaro è libertà e sottrazione a quelli che sono i progetti funzionali ad un sistema orwelliano di controllo anche su come e dove spendiamo i nostri soldi. Da qui possiamo semplicemente rispondere a coloro i quali , Partito democratico in testa, sostengono una odiosa avversione nei confronti della circolazione del denaro contante, portando a sostegno tesi superate e vexate quaestio come appunto quella dell’evasione fiscale che avrebbe gioco facile, secondo la loro visione, in un contesto di libertà ed assenza di limite stesso al denaro che possiamo spendere in contanti. A parte che anche in periodi in cui la circolazione era fissata al tetto di mille euro ( Governo Monti) l’evasione era alta ed i traffici illeciti , quali per esempio quello della droga, non si erano per niente arrestati.

Ma ancora per smentire tali tesi , citiamo il recentissimo ed emblematico caso della Pfizer che evade alle casse del nostro Stato oltre 1,2 Mld di euro, con tanto di inchiesta aperta. La vera evasione, quella che pesa effettivamente, fatta da milioni e milioni di euro, si fa in Paesi stranieri e non certo per mezzo del denaro contante. Affermiamo tranquillamente che se questo governo, che non osa neppure accennare alla vera ed unica sovranità che fa da apripista ad altri settori, ossia quella monetaria, abbia almeno il coraggio di togliere il tetto al contante seguendo esempi di Stati virtuosi da questo punto di vista come ad esempio la Svizzera, tanto osannata dai liberal-capitalisti, farebbe buona cosa. Con il denaro contante si può fare tanto e ci dà garanzia di essere liberi e non scimmie ammaestrate e controllate dove anche attraverso l’utilizzo di una semplice carta di credito si vogliono rilevare l’impronta carbonica che impone l’alt quando si arriva ad un certo limite di spesa. Che ci rendano liberi almeno in questo aspetto, che seppur piccolo, può essere un abbrivo di libertà.

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