di Thiago Silva (corrispondente dal Brasile) Foto: noticiasmetropolitanas.com
Brasile nel caos dopo le elezioni di Lula. Le manifestazioni popolari, in vigore da domenica sera, dovrebbero continuare con forza raddoppiata oggi, mercoledì, festa del Giorno dei Morti. Anche dopo il primo discorso del presidente Jair Bolsonaro (PL), i manifestanti hanno continuato a scendere in piazza, preparandosi a una grande dimostrazione di forza popolare.
I video che circolano nei gruppi e nei canali di Telegram e WhatsApp mostrano l’organizzazione dei manifestanti nella preparazione di una grande manifestazione davanti alla caserma dell’esercito brasiliano per chiedere un possibile intervento dei militari nello scenario politico del Paese. L’insoddisfazione popolare è iniziata con l’annuncio della controversa vittoria di Lula (PT). Da allora gli scioperi si sono diffusi su tutto il territorio nazionale, con le autostrade bloccate e una massiccia presenza di persone nelle strade. Inoltre, diversi video mostrano le forze di polizia, dapprima impegnate nel contenimento dei manifestanti, che aderiscono al loro movimento.
Per quanto i media mainstream e i parlamentari riconoscano la discutibile vittoria di Lula, la situazione è ancora indefinita ed è ben lungi dall’avere un capitolo finale.
Testo integrale del discorso del Presidente Bolsonaro:
“Voglio iniziare ringraziando i 58 milioni di brasiliani che mi hanno votato il 30 ottobre. Gli attuali movimenti popolari sono il risultato dell’indignazione e del sentimento di ingiustizia per come si è svolto il processo elettorale. Manifestazioni pacifiche saranno sempre ben accette, ma i nostri metodi non possono essere quelli della sinistra, che hanno sempre danneggiato la popolazione, come l’invasione delle proprietà, la distruzione del patrimonio e la limitazione del diritto di andare e venire. La destra è davvero emersa nel nostro Paese. La nostra solida rappresentanza al Congresso mostra la forza dei nostri valori: Dio, la patria, la famiglia e la libertà. Abbiamo formato diversi leader in Brasile. I nostri sogni sono più vivi che mai. Siamo per l’ordine e il progresso. Anche affrontando l’intero sistema, superiamo una pandemia e le conseguenze di una guerra. Sono sempre stato etichettato come antidemocratico e, a differenza dei miei accusatori, ho sempre giocato all’interno delle quattro righe della Costituzione. Non ho mai parlato di controllare o censurare i media e i social network. Come Presidente della Repubblica e cittadino, continuerò ad adempiere a tutti i comandamenti della nostra Costituzione. È un onore essere il leader di milioni di brasiliani che, come me, difendono la libertà economica, la libertà religiosa, la libertà di opinione, l’onestà e i colori giallo-verde della nostra bandiera. Grazie mille”.