di Luigi Cortese (foto: reuters)
Nella nota diffusa dal Cremlino si legge di un intenso scambio di opinioni telefoniche, tra il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ed il Presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdogan, incentrato sullo stato attuale degli sforzi per l’attuazione degli accordi sull’esportazione di grano dai porti del Mar Nero raggiunti con la Turchia.
Putin ha chiarito il perché della decisione della Russia di sospendere l’accordo, sottolineando che, con appoggi occidentali, Kiev avrebbe utilizzato il corridoio marittimo, creato per trasportare il grano, per effettuare attacchi contro le navi della flotta russa del Mar Nero. Secondo il Presidente Putin è ora indispensabile un’indagine dettagliata sulle circostanze di quanto accaduto, chiedendo al Governo di Kiev garanzie reali sul rispetto degli accordi di Istanbul. Solo così sarà possibile la ripresa delle partenze delle navi dai porti del Mar Nero.
Il Presidente della Russia ha continuato ponendo l’accento sul mancato rispetto della seconda parte degli accordi di Istanbul, parlando di un mancato rispetto dello sblocco delle esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti russi sui mercati globali. Putin ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’obiettivo prioritario di fornire cibo ai Paesi più bisognosi non è stato raggiunto nei tre mesi in cui questi accordi sono stati in vigore, ribadendo in chiusura la disponibilità della Russia a fornire gratuitamente all’Africa quantità significative di grano e fertilizzanti.
Il conflitto Russo-Ucraino sta diventando sempre più un problema globale, questo grazie all’Occidente a guida USA che continua ad alimentare il Governo Ucraino in chiave anti-russa, con queste ultime mosse chi ne paga le conseguenze sono i paesi sottosviluppati che vedono venir meno un sostanziale aiuto di grano che potrebbe sfamare una parte delle popolazioni meno fortunate. L’attacco Ucraino alle navi della flotta russa è stata l’ennesimo attacco in stile terroristico, che va a minare il già precario equilibro dello scacchiere del Mar Nero. Oggi la Turchia è l’unica che sta lavorando seriamente per sedare le ragioni del conflitto, ma finché l’Europa sarà legata alle decisioni di Washington l’Italia sarà sempre in una posizione pericolosa, sia per la tenuta sociale che economica.