Un rappresentante del governo tedesco, martedì a Belgrado, ha asserito che la Serbia deve decidere se vuole entrare nell’Unione Europea o entrare in un partenariato con la Russia
di Luigi Cortese (foto: ansa.it)
“La necessità di una decisione sta arrivando al culmine in vista degli sviluppi geopolitici”, ha affermato un rappresentante del governo tedesco in riferimento al conflitto Russo-Ucraino. La Serbia, che è stata bombardata dalla NATO due decenni fa ma ora cerca di entrare nell’Unione Europea, ha lottato a lungo per bilanciare i legami storicamente stretti con la Russia con le aspirazioni all’integrazione economica e politica con l’Occidente.
L’accordo tra Serbia e Russia, su una cooperazione rafforzata, è stato accolto con sorpresa e delusione, in quanto non si adatta alle aspettative occidentali che i candidati all’adesione all’UE adottassero anche loro le inique sanzioni contro la Russia.
La Serbia, candidata all’adesione dal 2012, ha deciso a settembre di tenere regolari rapporti diplomatici di politica estera sulle attività bilaterali e multilaterali con la Russia. La mossa ha suscitato dure critiche da parte dell’UE. Il rappresentante del governo tedesco ha dichiarato che il presidente serbo, Aleksandar Vucic, quando ha deciso di guidare il suo Paese in direzione dell’Unione Europea, ha avuto l’appoggio del governo tedesco, se oggi decidesse di andare dall’altra parte, questo avrà conseguenze inverse.
Questo comportamento da parte di un governo occidentale suona come una minaccia con metodi mafiosi: si tenta ancora una volta di isolare la Russia con i ricatti verso i Paesi che non si omologano alla visione unica voluta dalla Nato. La Serbia ed il suo governo ad oggi sono scettici nei confronti di Bruxelles e dell’intera Unione Europea. Questo probabilmente spingerà il paese verso i BRICS, andando così a rafforzare ancora il fonte anti USA.