di Luigi Cortese
Domani, 8 novembre, ci saranno le votazioni di metà mandato negli Stati Uniti, il sistema elettorale americano prevede una consultazione elettorale di medio termine (Midterm), che si tengono dopo i primi due anni di presidenza, nelle quali vengono rinnovati la camera dei rappresentati ed un terzo del senato.
I sondaggi danno il Presidente Joe Biden in discesa ad appannaggio dei Repubblicani. Il risultato di questa tornata elettorale avrà delle rilevanti conseguenze sulla sitauzonee economica anche dell’Europa, sulle relazioni con la Cina e sul conflitto Russo-Ucraino.
I Repubblicani, in vista del risultato che li da favoriti, alla Camera sono già pronti a dare battaglia all’amministrazione Biden, aprendo una serie di indagini che vedono al centro gli affari del figlio di Joe Biden, Hunter Biden, hanno già preparato una serie di indagini che intendono aprire sull’Amministrazione di Joe Biden, in particolare sugli affari del figlio che è già stato oggetto di alcune investigazioni federali, dove sembra sia risultato implicato in frodi fiscali e false dichiarazioni finalizzate all’acquisto di armi. Il fine ultimo di queste indagini è quello di capire se la politica dell’amministrazione Biden sia stata o meno condizionata dagli affari della famiglia del Presidente, andando a cercare potenziali “conflitti d’interessi” tra le decisioni del Presidente e gli affari della sua famiglia.
Il Deputato Repubblicano James Corner, papabile presidente della Commissione Vigilanza della Camera dei Rappresentanti in caso di vittoria Repubblicana, ha dichiarato “Se Joe Biden è compromesso dagli affari della sua famiglia, allora è una minaccia per la nostra sicurezza nazionale”.
La propaganda repubblicana si concentra anche sulla giustizia, denunciando, con un rapporto dei propri membri della Commissione Giustizia della Camera, l’eccessiva politicizzazione dell’FBI e del Dipartimento di Giustizia. Il deputato Jim Jordan, autore del rapporto e papabile prossimo presidente della Commissione Giustizia della Camera in caso di vittoria, ha già chiarito che userà tale posizione per rendere i prossimi due anni di presidenza di Biden il più difficile possibile per i Democratici.
Il punto caldo del risultato elettorale, sarà il supporto all’Ucraina, fonti interne al partito Repubblicano hanno già dichiarato, alla CNN, che pochi loro rappresentanti si oppongono al finanziamento dell’Ucraina per i suoi sforzi sul campo di battaglia. La possibilità di una minore assistenza militare da parte degli Stati Uniti ha suscitato ovviamente nervosismo in Ucraina e in altre parti d’Europa. Molti analisti sono scettici sul fatto che gli Stati Uniti possano davvero tagliare i fondi a Kiev in caso di vittoria repubblicana, facendo notare che, 8 mesi dopo l’invasione russa, il sostegno bipartisan all’Ucraina resta generalmente alto.
Infine il vero ed unico punto di svolta di queste elezioni di midterm ha un nome, è quello di Donald J. Trump, l’ex Presidente, anche se non direttamente impegnato in queste elezioni, gioca un ruolo di protagonista, infatti subito dopo il voto si aspetteranno due importanti decisioni: da una parte la decisione di Trump di lanciare la sua candidatura per la presidenza nel 2024 dopo aver perso quelle del 2020, dall’altra quella del Procuratore Generale Merrick Garland di annunciare la possibile incriminazione di Trump per la vicenda dei documenti riservati ritrovati a Mar-a-Lago o per gli eventi del 6 gennaio.
Qualsiasi dei due eventi si verifichi per primo potrebbe essere determinante per portare avanti una narrazione di successo, costringendo l’altra parte ad una posizione difensiva. Diventa quindi sempre più una battaglia contro il tempo. Axios riporta come Trump stia già pensando di annunciare la sua candidatura il 14 novembre, a pochi giorni dalla fine delle elezioni di medio termine. L’ex Presidente, con i sondaggi che indicano un ottimo risultato per i repubblicani, intende sfruttare l’euforia repubblicana post-elezioni per dare slancio al proprio tentativo di riconquistare la Casa Bianca.
Come spesso accada il destino delle elezioni americane si riflette sul destino dell’Europa, quest’anno, con gli USA impegnati in una nuova guerra fredda con la Russia e la Cina, il risultato delle elezioni di midterm è importante, perché il risultato potrà influire seriamente sul disinnescare, o meno, una potenziale “bomba” geopolitica che porterebbe eventualmente ad un terzo conflitto mondiale.