di Luigi Cortese
Lo scorso 6 novembre il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha emanato la legge marziale, che ha usato per nazionalizzare delle imprese del comparto strategico. Creando l’ennesimo incidente diplomatico con un’investitore cinese.
La National Securities and Stock Commission (NKCPFR) dell’Ucraina ha intenzione di procedere alla nazionalizzazione di società legate ai cosiddetti “oligarchi” locali, che hanno mantenuto dei rapporti commerciali con la Russia; tra queste società risulta esserci la Motor Sich, la principale produttrice di motori per uso aeronautico. Questa decisione, si legge sull’agenzia Interfax-Ucraina, si basa sulla legge marziale, emanata il 6 novembre scorso, che permette il trasferimento, l’espropriazione o il sequestro della proprietà di aziende considerate strategiche.
L’incarico di gestire le azioni sarà del Ministero della Difesa ucraino, ed in merito al pagamento del valore nominale, si precisa che nel caso non possa essere effettuato immediatamente, sarà effettuato entro cinque anni dall’abolizione della legge marziale.
L’acquisizione di Motor Sich, da parte della holding cinese Beijing Skyrizon Aviation, risale al 2017, quando Vyacheslav Boguslaev, allora presidente di Motor Sich, gli cedette il 56% delle azioni. Oggi Boguslaev è in stato di arresto con l’accusa di essere un collaborazionista della Russia.
Questa politica restrittiva ucraina è in linea a con la politica estera odierna di Washington, che vede nella Cina, oltre che nella Russia, un potenziale nemico da isolare e rendere inoffensivo, anche in vista di ostacolare la crescita dei Paesi del BRICS. Oltre a Motor Sich, il governo ucraino nazionalizzerà anche Ukrnafta, Ukrtatnafta, AvtoKrAZ e Zaporizhtransformator.