di Gloria Callarelli

Alfredo Belluco, già vicepresidente nazionale e presidente veneto di Confedercontribuenti, oggi presidente Veneto di Sacra Casa Sacra Famiglia, da anni si batte contro l’usura bancaria. In questi mesi è protagonista di una vicenda giudiziaria che lo vede a processo per diffamazione e violenza privata. Le accuse, dopo aver tentato di fermare due presunti responsabili di usura. Stando a quanto ci racconta, “nessuno, Pubblico Ministero e il Giudice che mi sta giudicando, vuole disporre una perizia econometrica per verificare se c’è stata USURA contrattuale e applicata. Non posso rischiare 13 anni senza che venga accertata la verità”. Alfredo ha dunque deciso di scrivere una lettera aperta ai vertici di governo italiano per sollevare il suo caso. Abbiamo deciso di pubblicare interamente la missiva. Eccola:

Illustrissimi,

Tra due mesi avrò 70 anni e sono oltre 33 anni che combatto le malefatte dei banchieri e del bancari, soprattutto in tema di USURA AGGRAVATA a favore delle banche commerciali, almeno dal 2007. Il più grave caso di malagiustizia che ho subito, è stata la sentenza 9129/2016 della Suprema Corte di Cassazione, ln merito all’indicizzazione di un mutuo prima casa contro la Cassa di Risparmio del Veneto, ora Banca Intesa San Paolo. Dopo aver vinto a Padova e stravinto alla Corte d’Appello di Venezia, la Cassazione non ha trovato di meglio che tramutare il mutuo a tasso variabile in tasso fisso al 14,029%, con la grave conseguenza che ho dovuto restituire ingenti somme.

Nel 2010 chiesi al dott. Armando Spadaro, allora Procuratore Capo a Milano se, in tema di USURA, fossero giuridicamente più valide le circolari della Banca d’Ita1ia o la legge 108/1996 e il Codice Penale e lui, ovviamente, disse C. P. e Legge. Ho avuto modo di leggere alcune scandalose e recenti motivazioni di archiviazione di denunce per USURA aggravata in quanto commessa in ambito bancario, da parte di due Pubblici Ministeri del Tribunale di Padova e sono giunto alla conclusione di poter affermare, con piena cognizione, che costoro non se lo sono neppure letto l’articolo 644 del Codice Penale;

USURA: “Chiunque si fa dare o promettere in corrispettivo di una prestazione di denaro…interessi o vantaggi usurari, è punito…”. Quindi il reato è ISTANTANEO.  “Per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e le spese.. ” Superato il limite di legge gli interessi sono sempre usurari. E neppure l’art. 40 Il° comma Codice Penale: “Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”.

Quindi, le circolari della Banca d’Italia, non c’entrano assolutamente nulla, come ha motivato il P. le cui iniziali sono M. P. In merito all’usura contrattuale, una Pubblico Ministero E. F., ha archiviato scrivendo che: “C’era una clausola contrattuale che impediva il superamento del tasso soglia e quindi si esclude l’usura ab origine”.

Casomai lo conferma che c’è stata usura ab origine, non la esclude, dottoressa. Un caso analogo era stato archiviato nel 2015 dalla stessa Pubblico Ministero, E. F., contro i vertici del Banco Popolare di Verona e un direttore di filiale. Se in un contratto di finanziamento di 15 mila euro, fatto sottoscrivere ad una piccola imprenditrice, S. D. l., viene pattuito al tasso di interesse del 17,62%, quando la legge prevedeva un massimo del 15,21%, l’usura è già stata commessa.

Non esiste il “disguido tecnico” come si è difesa la direttrice della filiale di Campodarsego (PD) M. M. e la terza banca italiana, il Banco BPM Popolare di Verona. Vuol dire che questo “BANCO” ha il sistema informatico ( taroccato per superare il tasso soglia di USURA) che fa acqua da tutte le parti e non c’è un controllo automatico antiusura. Inoltre hanno cancellato dal contratto originale, la firma dell’amministratore delegato dott. G. C., sottoscritto in filiale il 2/3/2017 e fornito successivamente, su richiesta, oltre un anno dopo.

Li ho accusati di usura e insieme a 12 persone ho fermato la macchina con la quale stavano scappando, in quanto avrebbero voluto modificare il contratto usurario e portarlo al 4,70%, dopo aver restituito solo il 58% del compenso fuorilegge e adesso sono io sotto processo per diffamazione e violenza privata.  In base all’art. 383 del C.P.P. POTEVAMO FERMARLI. L’USURA è UN REATO DI PERICOLO SOCIALE.

Nessuno, Pubblico Ministero e il Giudice che mi sta giudicando, vuole disporre una perizia econometrica per verificare se c’è stata USURA contrattuale e applicata.

A tale proposito, dispongo di tre perizie, stilate da altrettanti professionisti; De Miranda di Bari, Bonvicini di Brescia e Zanellato dl Padova, tutti concordi nell’affermare che c’è stata USURA contrattuale e applicata. Non può esistere che in Italia, a fronte di milioni di contratti usurari, ci siano pochissimi procedimenti in corso, forse uno solo.

Quello del Sostituto Procuratore dott. Gennaro Varone, contro il banchiere BNL Davide Croff a Roma, per un mutuo prima casa in usura promessa. “Consentiva e non impediva”. Poi c’è quello a Padova del dott. Roberto D’Angelo contro tre direttori, C. G., N. S., Cassa di Risparmio Intesa Sanpaolo e M. S., BCC dei Colli BANCADRIA, che tra indagini e dibattimento va avanti dal 2009 e non c’è ancora la sentenza di 1°grado.

A questo proposito, la Banca d’Italia, senza averne titolo, è intervenuta in tema di USURA in banca, in quanto è materia di stretta pertinenza del Pubblico MlRistero, il quale, ART.112 della costituzione HA L’OBBLIGO DI ESERCITARE L’AZIONE PENALE.

Chiedo pertanto che vengano inviati alla Procura della Repubblica di Padova, gli ispettori del Ministro di Grazia e Giustizia.

Chiedo pertanto di essere sentito al più presto, in quanto rischio 13 anni di reclusione, anche perché non ho testimoni a discarico in quanto il mio “avvocato” ha presentato la lista testi con un giorno di ritardo.

“Constatato che il Pubblico Ministero dottoressa E. F. di Padova e il giudice che mi sta giudicando non hanno disposto una adeguata perizla sul contratto di finanziamento denunciato come usurario, al fine di far verificare se sia stata pattuita usura contrattuale “ab origine” e applicata “in itinere” denuncerò i vertici del BANCO BPM con sede legale a Milano, in particolare l’amministratore delegato dott. G. C. che ha prefirmato il finanziamento”.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap