di Luigi Cortese
Il testo, promosso da Kiev e da molti suoi alleati, chiede l’istituzione di un registro internazionale per documentare le richieste di danni, perdite o lesioni agli ucraini causati da Mosca. In pratica nel testo votato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 94 voti a favore, 14 contrari e 73 astenuti , si ritiene la Federazione Russa responsabile per l’invasione. Iran, Cina e Siria, insieme ad altri 11 Paesi, si dichiarano contrari e votano no alla risoluzione.
Le reazioni della Federazione Russa non si fanno attendere, l’Ambasciatore russo all’Onu ha dichiarato: “Risoluzione legalmente nulla”. Il Vice Presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitrij Medvedev, ha scritto su Telegram: “gli anglosassoni stanno chiaramente cercando di mettere insieme una base giuridica per il furto di beni russi sequestrati illegalmente. Gli Usa accettino la stessa raccomandazione per il pieno risarcimento dei danni causati a Corea, Vietnam, Iraq, Jugoslavia e altre numerose vittime degli americani e della Nato. Altrimenti – mette in guardia – potrebbe sembrare l’inizio dell’agonia dell’Onu come principale istituzione internazionale per la riconciliazione tra gli Stati. La fine sarà dolorosa per l’intera comunità internazionale. Vivremo senza una tale organizzazione delle Nazioni unite”.
L’Occidente continua a coalizzarsi contro la Russia, senza accorgersi che non è isolata come vogliono far credere: proprio in questa votazione sono emersi 13 Paesi che hanno scelto di non schierarsi con le idee statunitensi, oltre ai 73 astenuti che comunque hanno dato un segnale di non voler entrare nella disputa tra USA e Russia. Questo ritorno alla guerra fredda è pericoloso e gli unici che non se ne sono ancora resi conto sono i filo atlantisti, che, pur di assecondare gli amici a stelle e strisce, continuano a copiare la politica di chiusura verso le economie emergenti capitanate da Russia e Cina.