di Luigi Cortese

Ospite ad In Onda di La7, l’ex ministro greco, Gianīs Varoufakīs, ha parlato del problema dei migranti e delle politiche migratorie dell’Unione Europea.

Varoufakīs ha attaccato l’Unione Europea, e tutti i suoi membri, per la gestione dei flussi migratori, asserendo che quello che si sta vedendo è un fallimento generalizzato dell’Europa. L’ex ministro ha anche detto che “Europeo Migratorie e Politiche in una frase fanno una barzelletta”, continuando il suo intervento ha anche criticato la missione Frontex che, a detta di Varoufakīs, in Grecia sta violando i diritti internazionali dei rifugiati.

Nel suo intervento ha attaccato i paesi del Nord Europa che mostrano, apertamente, una mancanza di interesse dei problemi migratori, che oggi sono addossati tutti all’Italia, alla Grecia e a Malta che sono i paesi dove arrivano i migranti, questo, secondo Varoufakīs, dimostra che l’Unione Europea non esiste.

Nella conclusione del suo intervento, Varoufakīs ha attaccato anche il Presidente del Consiglio italiano, On. Giorgia Meloni, asserendo che tra Italia e Grecia è in atto una sorta di gara a chi violi di più i diritti umani, secondo Varoufakīs Giorgia Meloni, anche se ha accettato di proseguire con le politiche del suo predecessore Mario Draghi, sta cercando di primeggiare per differenziarsi dal governo greco, in una sorta di gara a chi violi, in maniera più grave, le leggi sui diritti umani.

Le parole di Varoufakīs, oltre la matrice ideologica, hanno qualcosa di vero quando parla delle politiche migratorie europee e dei paesi del nord Europa, proprio nelle scorse settimane abbiamo assistito ad un’indecorosa querelle tra l’Italia e la Francia, su chi dovesse accogliere i migranti, purtroppo l’Italia, come la Grecia, paga la sua posizione geografica, che se è strategica per i flussi commerciali nel mediterraneo, è problematica per quanto riguarda i flussi migratori. L’Europa ha sempre dimostrato di essere incoerente su questo tema, lasciando il nostro paese sempre solo davanti a questo tragedia, non intervenendo neanche quando alcuni paesi violino gli accordi europei.

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