di Luigi Cortese (foto: Twitter)

Le coop gestite dai familiari di Aboubakar Soumahoro, neo-deputato per la lista Alleanza Verdi e Sinistra, sotto indagine dalla procura di Latina per sfruttamento e discriminazione.

Sembra una barzelletta ma non è così, le coop Karibu e Consorzio Aid, guidate dai congiunti del neo-deputato Soumahoro, sotto indagine dalla procura di Latina, come racconta l’edizione romana di Repubblica, per delle denunce, raccolte dal sindacato UILTUCS, di alcuni immigrati che lavoravano con loro, tra i denuncianti sembra che ci siano anche minorenni. Nelle denunce, i lavoratori, avrebbero dichiarato che sono stati privati sia dell’acqua che della luce, oltre al fatto che a molti sono state chieste delle false fatture per essere pagati.

Gli investigatori avrebbero acquisito diversi documenti ed anche gli screenshot delle chat tra i vertici e alcuni lavoratori, mentre in alcuni cassonetti di Sezze (FR), sede della coop Karibu, sono stati ritrovati altri documenti relativi alle coop.

La Karibu è guidata da Marie Terese Mukamitsindo, presidente del CdA, ed ha come consigliera Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro, nello scorso anno ha ricevuto contributi a fondo perduto Covid per 227 mila euro, mentre il consorzio Aid, che è invece un’Agenzia per l’inclusione e i diritti, nel 2020 avrebbe ottenuto l’affido di vari servizi per stranieri dalle istituzioni.

Questa situazione non vede coinvolto in prima persona il neo-deputato, ma è doveroso chiedersi se lui non fosse a conoscenza delle condotte tenute dai suoi familiari. Soumahoro, il giorno della sua proclamazione, si è reso protagonista di una performance mediatica, presentandosi all’ingresso di Palazzo Montecitorio indossando dei stivali di gomma infangati, simbolo dei braccianti che lavorano nei campi, dichiarando “Vado in Parlamento indossando questi miei stivali che ho sempre portato per lottare nei bassifondi dell’umanità, insieme alle mie compagne e ai miei compagni, contro lo sfruttamento e la precarietà”, questa sua dichiarazione riletta oggi rende il tutto più amaro, non vogliamo condannare nessuno, lasciamo alla procura fare il proprio lavoro, ma è un doveroso diritto di cronaca il nostro davanti a notizie del genere che coinvolgono, anche indirettamente, un deputato che aveva esordito con un gesto e delle parole eclatanti proprio su questo tema.

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