di Gloria Callarelli
Il tribunale civile di Roma cancella le parole papà e mamma dalla carta d’identità di una minore. Il giudice ha motivato la sentenza partendo dal presupposto che il documento deve provare esattamente ciò che risulta allo stato civile. Per cui se la figlia di una donna è adottata da un’altra donna “indicare una delle due donne come “padre”, contiene una rappresentazione alterata, e perciò falsa, della realtà”.
Su queste basi, naturalmente, si destruttura la naturale presenza di una madre e di un padre, cancellando totalmente la figura di quest’ultimo e considerando “normale” la presenza di due madri. A questo stravolgimento burocratico della realtà si aggiunge la possibilità che questa sentenza faccia da apripista anche alla pratica dell’utero in affitto.
Pro Vita attraverso il suo portavoce Jacopo Coghe, in una nota denuncia: «Cancellare dalla Carta di identità di una bambina la dicitura padre e madre e inserire “genitore” per riferirsi a due donne, reputandole entrambi madri, è pura ideologia ed è una colossale menzogna, che va contro il Decreto Salvini. I bambini nascono da una madre e da un padre ed è una verità scientifica e incontrovertibile anche se la XVIII sezione del Tribunale di Roma vorrebbe ideologicamente affermare il contrario. Ancora una volta viene cancellato il diritto dei minori a vedersi riconosciuti un padre e una madre. Con questa sentenza si crea un precedente gravissimo, perché si legittimano due donne o due uomini ad essere entrambi “genitori” dello stesso bambino, dunque aprendo la strada anche ad altre legittimazioni come con l’illegale e barbaro utero in affitto. Chiediamo un intervento immediato del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosiper far rispettare il Decreto Salvini e dando chiare disposizioni agli uffici dell’anagrafe affinché queste decisioni non trovino alcuna legittimazione sui registri».
Qui si può firmare una petizione per chiedere al governo di contrastare queste procedure.
La magistratura è corrotta, ci sono molti avvocati che pensano solo ai soldi e la carriera, di etica e valore umano non gli importa niente, sono dei criminali