di Luigi Cortese (foto Twitter)

Si discute della manovra economica di 32 mld di Euro, il primo vero banco di prova per il neo-presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che richiama alla prudenza gli alleati di governo.

In queste ore si riunisce il Consiglio dei Ministri che avrà sul tavolo la Legge di Bilancio, la prima dell’era Meloni, che vede come punto centrale il contrasto alla crisi economica ed energetica, si parla di misure per aiutare le famiglie e le imprese a pagare le bollette, misure che ricalcano la strategia del governo a guida Mario Draghi. La manovra in discussione varrebbe circa 32 mld di Euro, due terzi dei quali in deficit, il premier sa benissimo che questo è un test decisivo per testare la credibilità, e l’affidabilità, del suo governo agli occhi dell’Unione Europea e dei Mercati.

Il Corriere riporta un ragionamento interno tra Meloni ed i ministri più fidati, la quale avrebbe detto: “Adesso la nostra priorità è affrontare l’emergenza e dare all’Europa e ai mercati un segnale di grande serietà e senso di responsabilità”. Ma il Corriere spiega che nello stesso discorso la premier avrebbe avvisato gli alleati che non ci saranno “azioni spericolate”, si riferirebbe alle promesse di campagna elettorale di grande impatto su pensioni e fisco. Resterebbero sul tavolo i progetti del taglio del cuneo fiscale, che potrebbe salire dal 2% al 3%, ma privilegiando gli stipendi più bassi, la flat tax al 15% per autonomi e partite iva sarà estesa fino al tetto di 85 mila euro, con buona pace di Forza Italia che spingeva per arrivare a 100 mila, e per le pensioni si parla di quota 103, quindi Salvini dovrà accontentarsi. Infine sembra che Giorgia Meloni resti determinata a rivedere il reddito di cittadinanza, e a combattere le truffe legate al sussidio, ma sembra anche che si sia convinta che la misura, simbolo del M5S, andrà cancellata in modo graduale.

La Meloni in questa fase sembra voler avere come imprinting “realismo e prudenza”, tenuto conto anche la “forte preoccupazione” per le conseguenze, economiche e sociali, del conflitto Russo-Ucraina. Da quanto riportato dal Corriere si evince una premier più attenta ai mercati e all’Unione Europea e non ai problemi reali del paese, con buona pace delle promesse fatte da tutto il centro destra in campagna elettorale.

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