di Luigi Cortese

Il Regno Unito, in un comunicato stampa, ha annunciato l’applicazione di 22 nuove sanzioni contro i funzionari Russi coinvolti in prima persona nelle decisioni del conflitto Russo-Ucraino.

Tra i 1.200 funzionari coinvolti troviamo anche Arkady Gostev, direttore del Servizio penitenziario federale della Federazione Russa, accusato di aver sostenuto il reclutamento di prigionieri nel gruppo Wagner, il vice primo ministro, Denis Valentinovich Manturov, responsabile della supervisione dell’industria delle armi e responsabile dell’equipaggiamento delle truppe mobilitate, Ella Pamfilova, presidente della Commissione elettorale centrale e Andrey Burov, capo della commissione elettorale regionale di Rostov, entrambi responsabili dell’organizzazione dei referendum nelle regioni che hanno dichiarato l’annessione alla Federazione Russa.

Nell’elenco risultano anche i capi di Daghestan, Inguscezia e Kalmykia, alcune delle repubbliche etniche più povere della Russia, da cui è stato tratto un numero significativo di reclutati.

James Cleverly, ministro degli Esteri del governo britannico, ha dichiarato “La decisione del regime russo di mobilitare parzialmente i cittadini russi è stato un disperato tentativo di sopraffare i valorosi ucraini che difendevano il loro territorio. Ha fallito. Oggi abbiamo sanzionato le persone che hanno imposto questa coscrizione, inviando migliaia di cittadini russi a combattere nella guerra illegale e abominevole di Putin”.

I paesi occidentali continuano a gettare benzina sul fuoco del conflitto Russo-Ucraino, dimostrano di non voler assolutamente trovare una soluzione diplomatica ma spingono perché la guerra continui, con buona pace dei cittadini europei che vengono subissati dagli aumenti del costo dell’energia.

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