di Luigi Cortese

Si è tenuto a Roma, a Palazzo Ferrajoli, l’incontro del Prof. Nino Galloni per presentare alla stampa la manifestazione del prossimo 8 dicembre, manifestazione che vuole dire il suo no alla guerra ed alla russofobia.

Al tavolo un parterre di tutto rispetto, oltre a Nino Galloni troviamo Roberto Fiore (Forza Nuova), Mario Adinolfi (Popolo della Famiglia), Nicola Vedovino (Ancora Italia), Diego Fusaro (filosofo) e Gloria Callarelli che, oltre a fare da moderatore, ha letto una lettera di Luca Teodori (Movimento 3V).

Anche nelle loro differenze, le posizioni dei partecipanti sono nette ed unanimi, Adinolfi apre l’intervento facendo la differenza tra le due movimentazioni in atto, quella popolare e quella parlamentare, riferendosi, su quest’ultima, alla cieca politica economica che avrebbe ignorato i dati dell’Eurostat che mostra un paese stretto nella morsa di un’inflazione crescente, ma che avrebbe scelto di ribadire l’impegno a fornire armi a Kiev anche per il 2023. Adinolfi nel suo discorso riconosce che la divisione del popolo del dissenso, verificatasi il 25 settembre, ne ha punito tutti i rappresentati e che anche questo ha favorito la nascita del tavolo comune contro la guerra e a favore della vita.

Dopo Adinolfi ha parlato il Prof. Galloni, promotore dell’incontro e della manifestazione. Il suo discorso parte dal 2014, data di inizio delle ostilità nel Donbas, chiedendo “dov’erano i capi di stato europei quando il popolo del Donbas veniva bombardato?” Secondo il Prof. Galloni non è ammissibile che nessuno fino al 24 febbraio si sia mai preoccupato di un conflitto nel cuore dell’Europa, che ha ribadito comprendere anche la Russia. Impossibile poi per un economista come lui non rimarcare l’accento sulla fallimentare economia del debito che oggi egemonizza il mondo.

E’ la volta di Roberto Fiore, che introduce il discorso sul Deep State “oggi presente nello stato, nel governo e tra chi spinge alla guerra”. Fiore mette l’accento sulle differenze tra le persone presenti al tavolo, soffermandosi su quello che invece unisce tutti, l’aggettivo “popolare”, che li pone tutti in unico in unico contenitore, il “popolo”. Ed è proprio al popolo che Fiore si rivolge andando a riaffermare che “quando nessuno se l’aspetta e sembra tutto perduto il popolo riappare”. Fiore infine si ricollega al discorso del Prof. Galloni sull’appartenenza della Russia e dell’Ucraina all’Europa, parlando dell’ “idea del trifoglio” per riassumere il territorio nelle tre parti fondamentali Russia, Bielorussia e Ucraina, perché, dichiara Fiore, “l’Europa inizia in Portogallo e finisce in Siberia fino allo stretto di Bering, diventando così il centro del mondo”.

Il discorso invece di Nicola Vedovino, diventa un discorso filosofico/politico, con citazioni latine e richiamo alla costituzione italiana. Vendolino richiama l’art. 11 della carta costituzionale dove si parla di “ripudio della guerra”, asserendo che anche in questo caso tutti gli ultimi governi l’hanno tradito.

Il Prof. Diego Fusaro ha invece aperto il suo intervento con l’attacco diretto alla globalizzazione, discorso a lui caro, asserendo che oggi la globalizzazione capitalistica si fonda sulla violenza e sul conflitto, ecco perché globalizzazione e guerra “sono due parole dove una si riversa nell’altra”. Fusaro ha continuato il suo discorso soffermandosi sulla diatonia destra e sinistra nella politica italiana, diatonia ormai inutile in quanto entrambe le parti in causa fanno parte del discorso globalistico ed entrambe garantiscono la vincita del neo-liberismo.

Infine Gloria Callarelli legge un messaggio di Luca Teodori che fa un excursus sulla storia della 1° guerra mondiale facendo un riferimento al presente, arrivando a indagare i meccanismi politico-globalisti celati dietro il conflitto. La posizione di Teodori è netta e pone subito l’accento sulla difficoltà, della classe politica, di trovare soluzioni per uscire da una crisi economica ormai trentennale e dalle vaccinazioni di massa “inutili e dannose”. Infine ringrazia il Prof. Galloni per aver organizzato l’evento e la manifestazione dell’8 mettendo allo stesso tavolo i portatori di pensiero critico.

L’incontro di ieri, secondo gli organizzatori, ha sancito la nascita di un’unione di intenti che potrà portare anche ad una collaborazione elettorale. Il mondo dei gruppi contrari alla guerra, alla dittatura sanitaria e degli aiuti a Kiev, i portatori sani del pensiero, si unisce e potrebbe essere la sorpresa del prossimo futuro e la nascita di un nuovo vento rivoluzionario.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap