di Gloria Callarelli
Il Defender pubblica un’intervista shock in cui Jake Holliday, un giovane 37enne degli Stati Uniti, racconta la sua vita dopo il vaccino anti Covid. Intervento chirurgico, utilizzo di farmaci, sintomi persistenti. Così è cambiata la sua quotidianità, dopo solo un’iniezione. A pochi giorni, per la verità, dalla sua unica iniezione. Sette giorni dopo.
Si legge: “Ho iniziato a sentire leggeri dolori al petto, affaticamento, mancanza di respiro e un aumento della [mia] frequenza cardiaca che è peggiorata progressivamente ogni giorno fino al decimo giorno, quando ho avuto il peggior dolore al petto della mia vita e ho dovuto chiamare i servizi di emergenza.” I dolori al petto si sono rivelati in realtà un problema cardiaco: “Ho saputo che stavo avendo un tipo di attacco cardiaco da ‘vedova’ a causa di due grossi coaguli di sangue all’interno del mio cuore che richiedevano un catetere cardiaco e due stent. Ho anche scoperto di avere la miocardite e di lottare con la fibrillazione ventricolare [VFib].” Una vita, ora, condizionata dai farmaci: “Ora prendo Eliquis, Brilinta, isosorbide mononitrato , aspirina, lisinopril, carvedilolo e atorvastatina”, ha detto. “Immagino che stiano aiutando con la prevenzione di un altro infarto, coaguli di sangue e VFib, ma mi sento ancora molto debole e affaticato tutto il tempo.”
Il giovane conclude: “A causa del danno arrecato al mio cuore, ora sono in insufficienza cardiaca congestizia con una frazione di eiezione del 10-25% e ho dovuto sottopormi a un impianto di ICD [defibrillatore cardioverter impiantabile] sottocutaneo all’inizio di giugno 2022″. Una situazione che gli rende difficile qualsiasi cosa. Non solo lavorare ma anche persino fare la doccia: “Non sono più in grado di lavorare e ho difficoltà con tutto ciò che richiede energia o sforzo. Anche qualcosa di minimo come fare la doccia può essere difficile, motivo per cui ora ho una sedia da doccia”.
Solo pochi giorni fa il Prof. Bellavite metteva in guardia non solo sui danni da vaccino ma anche sui possibili decessi correlati. Per quanto riguarda gli eventi avversi gravi si segnala in un rapporto datato 2021 sulla sicurezza dei vaccini Anticovid di ContiamoCi, che il nesso di causalità secondo l’algoritmo del WHO è stato inserito in circa l’83% (15.731/19055) delle segnalazioni di eventi avversi gravi ed è risultato sicuramente correlabile nel 35,9% (5.656/15.731). Per quanto riguarda i decessi Bellavite è convinto dai dati che il numero sia sottostimato come minimo di 1500 volte (100 volte per i difetti della farmacovigilanza e 15 volte per l’uso improprio dell’algoritmo OMS). Se così fosse, aveva detto, “in Italia i 29 riconosciuti sarebbero la punta di un iceberg costituito da 43.500 morti“.
http://www.paolobellavite.it/files/221126Anti_Covid_Causalita.pdf
Cosa possiamo fare?