di Luigi Cortese

La testata giornalistica inglese The Sun in un articolo riporta delle ipotesi di complotto sul visrus Covid-19. Nell’articolo si legge che uno scienziato, che avrebbe lavorato a stretto contatto con il laboratorio di Wuhan, avrebbe affermato che il virus sarebbe stato genicamente modificato e fuoriuscito dalla struttura.

L’ex vicepresidente dell’EcoHealth Alliance, il dottor Andrew Huff, avrebbe affermato di essere stato uno degli spettatori del più grande insabbiamento della storia, affermando che si tratterebbe del “il più grande fallimento dell’intelligence statunitense dal 11 settembre”. Durante la pandemia il laboratorio di alta sicurezza, il Wuhan Institute of Virology, e la Cina sono stati al centro di una furiosa tempesta mediatica, e diplomatica, per le accuse che il virus Covid19 sarebbe “sfuggito” in qualche modo dal laboratorio, propagandando a dismisura l’infezione, provocando stizzite reazioni. Molti esperti del settore hanno ipotizzato che il virus fosse “fuggito” tramite un ricercatore infetto o potenziali violazione della sicurezza del sito.

Nel libro “The Truth About Wuhan”, uscito oggi, il Dr. Andrew G. Huff afferma che “la pandemia sia stata il risultato del finanziamento, del governo degli Stati Uniti, della pericolosa ingegneria genetica dei Coronavirus in Cina”. L’epidemiologo ha affermato nel suo libro: “EcoHealth Alliance e i laboratori stranieri non disponevano delle misure di controllo adeguate per garantire un’adeguata biosicurezza, bioprotezione e gestione dei rischi, il che ha portato alla fuga di notizie dal laboratorio presso l’Istituto di virologia di Wuhan”.

L’affaire Covid-19, a più di due anni dallo scoppio del caso, ha ancora molti punti oscuri. Oggi iniziano a filtrare le prime notizie “ufficiali” che contrastano con la narrazione portata avanti fino ad oggi: il mondo vuole la verità su quanto accaduto e sulle ripercussioni sulla società con quello che poi è stata la “kafkiana” gestione.

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