di Chris Baldelli

È di pochi giorni la notizia che il Governo francese potrà vietare i voli all’interno del proprio paese se, come alternativa, lo stesso tragitto è percorribile con il treno. Dall’UE, nel frattempo, arriva l’ok parziale sul provvedimento che fa parte del programma “clima e resilienza” già approvato l’anno scorso, che si pone come obiettivo la diminuzione dell’emissione di CO2.

Lo stop per ora prevede:

  • Divieto per le compagnie aeree di fornire un percorso breve, se il suddetto percorso è coperto da treni ad alta velocità che impiegano meno di 2 ore e mezza tra una città e l’altra
  • Le corse in treno dovranno essere garantire senza cambio, dovranno essere bidirezionali e con una frequenza che dia la possibilità al viaggiatore di poter rimanere, tra andata e ritorno, almeno 8 ore nella città di arrivo.

C’è da rettificare una cosa: per interdire i voli diretti tra 2 città vicine, i treni – sempre sotto le 2 ore e mezza – non potranno partire da qualunque stazione della città e il collegamento su binario ad alta velocità, dovrà essere garantito da un aeroporto all’altro.

Nel frattempo la premier francese, Elisabeth Brone, ha annunciato che il Governo stanzierà “Un indennizzo del carburante per i lavoratori modesti che hanno bisogno dell’automobile per andare al lavoro”. Ciò significa che l’anno prossimo, la Francia erogherà un buono di 100€ per circa 10milioni di lavoratori che usano la macchina. Tale misura avrà un costo di 1miliardo di €uro all’incirca.

Se da una parte ciò può essere “utile”, dall’altro lato si inserisce perfettamente nel contesto dell’Agenda 2030 e della follia della transizione ecologica (arma “green” della globalizzazione).

Un effetto sociale che si vede anche in queste piccole cose e che crea un passaggio economico non indifferente visto che i prezzi dei biglietti, sia aerei che ferroviari, sono aumentati.

Arrivati a questo punto, viene da chiedersi: seppur difficile d’attuare, anche in Italia sarà possibile? E negli altri Paesi europei? Piano piano si adegueranno tutti a questo cambio sociale? E il prezzo da pagare anche in termini di forza lavoro quale sarà?

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