di Luigi Cortese

L’accordo di cessate il fuoco di Minsk del 2014, mediato da Berlino e Parigi, fu fatto per dare a Kiev “tempo prezioso” per rafforzare le truppe armate, l’avrebbe dichiarato l’ex Cancelliere Tedesco, Angela Merkel, alla rivista Zeit.

“L’Ucraina del 2014/15 non è l’Ucraina di oggi. Come avete visto nella battaglia per Debaltsevo all’inizio del 2015, Putin avrebbe potuto facilmente sopraffarla in quel momento. E dubito fortemente che i Paesi della NATO avrebbero potuto fare tanto allora quanto oggi”, questo quanto avrebbe detto la Merkel.

Il governo, nato dal colpo di Stato del 2014 sostenuto dagli USA guidato da Putor Poroshenko, diede il cambio di rotta al paese portandolo da essere filo russo a filo americano. Questo portò alla dichiarazione unilaterale di indipendenza del Donbass e alla presa della Crimea da parte della Russia. Con la presa della Crimea arrivò la sconfitta a Debaltsevo, che vide soccombere Kiev e che portò alla firma del secondo protocollo di Minsk nel febbraio 2015.

Le dichiarazioni di Angela Merkel confermano quello che da sempre era palese agli occhi di chi non si era piegato alle favole del politically correct. Gli Stati Uniti con la loro politica imperialista hanno portato scompiglio in Europa, portando una guerra che non è iniziata il 24 febbraio del 2022, ma ben prima con “la rivoluzione colorata” supportata proprio da loro.

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