di Roberto Fiore

Nell’Inghilterra degli anni ’90 apparve con il “Salisbury Review” e Roger Scruton, la risposta del conservatorismo filosofico un po’ parruccone e reazionario, poco rappresentato nel mondo dopo Prezzolini e Borges.

Scruton, uomo da look aristocratico, diventa un liberale all’ inglese, conservatore e antiprogressista ma prodotto dell’establishment inglese pronto a correggersi ma “within limits”. Altro fenomeno culturale e politico nasce dal nazionalismo inglese, culturalmente poverissimo che sognava il ritorno all’impero e amava la Thatcher, thin Blue line difesa ultima dal pericolo socialista.

Questo fenomeno nuovo è il frutto di una nuova élite di giovanissimi, Griffin, Holland e Pearce, che, sposando la Terza Posizione italiana, rigettando il capitalismo e quindi il liberalismo, ricercarono e poi trovarono la più grande miniera ideologica del fine secolo: Chesterton e il Distributismo.

Scruton apparirà anche per bloccare questa deriva cattolica ed europea ma non europeista. Apparirà in difesa delle vecchie tradizioni anglicane ben viste dalla massoneria meno sovversiva (ma forse più pericolosa). Farà riferimento alla bellezza, al classico, alle belle tradizioni ma mai all’origine delle stesse: il Cattolicesimo antiestablishment e distributista sposato invece da Tolkien Lewis e Belloc oltre che dal gigante Chesterton.

Holland diventerà il teorico del soldato politico che scala le vette di una prima fase politica, una seconda culturale ed una terza spirituale in tre volumi di Political Soldier tradotti in diverse lingue. Pearce si trasferirà in America e diventerà una vera potenza culturale nel portare lì GK Chesterton negli USA.

Scruton è limitato, è conservatore ed è lì per contrastare gli estremismi liberal ma mai per ripristinare l’essenza. Chesterton al contrario va direttamente a Cristo, lo definisce “l’unico rivoluzionario della Storia” e lo contrappone al liberalismo capitalista che si manifestava nel mondo con l’assurdo di una “starvation in the midst of plenty”. Griffin è ancora qui in Europa a tradurre in politica I’ enorme bagaglio dei filosofi cattolici inglesi.

Ecco perché il riferimento del conservatorismo è debole e perdente. Può essere utile a salvare il té alle 5 del pomeriggio ma non una società che ha bisogno più che mai del Ritorno di Roma.

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