di Luigi Cortese (foto Twitter)

Il ricordo di una foto che ritraeva un soldato russo in Siria mentre leggeva “Noomachia”: questo era il primo pensiero che mi veniva in mente se pensavo ad Aleksandr Dugin fino al 20 agosto. Da quella data la prima visione che ho, pensando a Dugin, è il volto dolce e forte di Darya Dugina, figlia di Aleksandr Dugin, assassinata con una bomba sotto la sua vettura. Il bersaglio era il padre che, solo per un caso fortuito, alla fine salì su una seconda auto. Darya è stata assassinata sotto gli occhi del padre. Un’immagine che ancora oggi ho impresso nella mente, un uomo che guarda impietrito i resti dell’auto dove si trovava la figlia, un immagine che dovrebbe far gelare il sangue nelle vene, ma che per molti giornalisti, e politici, occidentali è stata un messaggio di vittoria.

Darya Dugina una ragazza forte, sicura di sè e con idee ben chiare, una giornalista preparata e pungente, allo stesso tempo una figlia devota che era riuscita ad emergere dalla figura ingombrante del padre. Darya è una martire, una martire di una guerra che ha voluto colpire direttamente una determinata persona, una guerra sporca che esce dal “sentiero d’onore” descritto da Sun Tzu nella sua opera L’Arte della Guerra. Darya è una martire della politica. Darya è una martire della “Causa Eurasiatica”. Una causa che si fonda nella Tradizione, che si esprime metapolitcamente nella formazione di Civiltà multipolari in equilibrio e sintonia tra di loro, che lottano contro la deriva dell’anti-civiltà del Nuovo Ordine Mondiale. Darya vive nelle lotte di chi si oppone al caos “satanico” dei signori di Davos.

Darya assomigliava al padre nella sua intransigenza, un’intransigenza più religiosa che politica, come quella del Cristo nel Tempio di Gerusalemme. Lei incarnava lo spirito russo, quello spirito che prevede evangelicamente la verità tutta e subito senza compromessi. Quella Russia sognatrice e profondamente religiosa, quella Russia radicata nel cristianesimo ortodosso che è riuscita a sopravvivere al periodo più ateo della sua storia.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap