di Roberta Lasi

Numeri indicativi in attesa dei dati ufficiali INAIL 2022.

Morti sul lavoro 2022 in aumento del 30% circa, aumento di malattie professionali del 8% circa. Gli infortuni mortali, per cui è stata accertata la causa lavorativa, sono 705 nel 2019, 799 nel 2020, 685 nel 2021. Mentre al 1° dicembre 2022 sono stati già superati i 1000.

Una riflessione su questi dati è obbligatoria, accertato che le condizioni di lavoro sono di fatto invariate, sia in termini di turni che di sicurezza, che c’è stato un sostanziale aumento del tasso di disoccupazione, ed, infine, che, numerosi studi, hanno ormai evidenziato l’esistenza di effetti avversi, sempre più evidenti, dovuti alla vaccinazione anti-covid. Ci sarebbe bisogno di uno studio che estrapoli, dai numeri delle morti sul lavoro, quelli avvenuti per effetti avversi da vaccinazione, come il preoccupante aumento dei malori improvvisi, spesso seguiti da morte del soggetto e/o da gravi incidenti che ne causano la morte. Poi, altro grosso problema, è quando questi malori improvvisi avvengono in luoghi dove sono coinvolte anche altre persone, che spesso diventano vittime indirette. Tutto questo può sembrare roba da “complottisti”, quello che si chiede è una onesta analisi intellettuale, culturale e medica di questi dati. Ma questo va contro gli interessi del sistema che ancora oggi, anche dopo il cambio di guida al governo, non ha mai avuto il coraggio di smentire la “narrazione” pandemica ufficiale.

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