di Gloria Callarelli

Una volta si diceva che Babbo Natale passava nelle case dei bambini che avevano fatto i bravi: che si comportavano bene con i genitori, che si applicavano a scuola, che cercavano di non litigare con gli amichetti. Oggi, a sentire il Grande Fratello vaccinista, Babbo Natale preferisce i bambini (e più in generale) le famiglie vaccinate.

Siamo in Canada. Lo spot natalizio parla la lingua distopica del Paese di Oceania. Il volto del Grande Fratello governativo è affidato alla dottoressa Theresa Tam, ufficiale capo della Sanità Pubblica canadese. La donna, in uno spot televisivo, dialoga con la moglie di Babbo Natale (…) circa le buone pratiche da osservare per combattere virus e batteri (mascherina -ben messa- e igienizzazione -ossessiva?- delle mani). Tutto, neanche a dirlo, per il bene del Paese. Fanno sapere, a famiglie e soprattutto ai bambini, che sia Santa Claus che la moglie hanno fatto la dose booster. E naturalmente, non poteva mancare, l’antiinfluenzale. Non si sa mai.

La dottoressa Tam, di origine cinese (è nata ad Hong Kong), fu co-presidente di un rapporto nel 2006 sulla Sars che prevedeva un’epidemia di tipo Covid, rapporto con linee guida ignorato in questi anni di “emergenza”. Inoltre Tam, come accadde a diversi personaggi pubblici intervistati in Italia, cambiò idea rispetto alla “risposta” alla pandemia dopo diversi giorni dallo scoppio della stessa. Vi ricordate la campagna “abbraccia un cinese”? Oggi è una supporter di lungo corso del vaccino Covid e del sistema di governo scientista. Sul suo profilo Twitter la foto la ritrae con il braccio teso (ai benpensanti: niente paura che è verso il basso…) in attesa (o nel post) della vaccinazione. Rigorosamente mascherina alla bocca. Non passa giorno, poi, che la dottoressa non posti qualche aggiornamento sul Covid o qualche numero di telefono per quelli che hanno sofferto i disagi della pandemia (ovvero, non lo dimentichiamo mai, in gran parte sofferti a cause delle eccessive manovre governative) oppure ancora qualche raccomandazione circa i luoghi chiusi e gli assembramenti. Inoltre nelle recenti interviste ha fatto menzione del cambiamento climatico quale causa di trasmissività maggiore delle malattie, e della necessità di una maggiore sorveglianza per monitorare virus e danni.  Insomma, ancora una volta, il copione della farsa grottesca mondialista.

 

 

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