di Gloria Callarelli

Abbiamo intervistato di recente Misha Vacic, rappresentate del partito nazionalista “Destra serba”, a Roma nei giorni scorsi per l’incontro con l’APF, movimento europeo che raggruppa rappresentanti cristiani e nazionalisti, e abbiamo chiesto a lui un parere sulla situazione attuale in Kosovo.

Sono sempre più crescenti le tensioni in Kosovo, cosa pensa di quanto sta accadendo?

La situazione in Kosovo scaturisce dai terroristi skipetari e i civili serbi stanno spingendo per difendersi facendo le barricate, per difendere le loro libertà, la loro vita normale, i loro bambini. I serbi e lo Stato serbo sono presenti in Kosovo perchè il Kosovo non è indipendente. Il Kosovo è Serbia.

Nota influenze di altri Paesi?

Molte nazioni occidentali, come gli Stati Uniti, agiscono in Kosovo che diventa una sorta di protettorato per loro con il fine di determinare situazioni politiche. In questo particolare momento di multipolarismo non è bene che si abbia a che fare con la violenza e le aggressioni. Dovrebbe esserci il dialogo ed è quello che vorremmo noi ma dall’altra parte non cercano una soluzione diplomatica, cercano piuttosto di fare pulizia dei serbi lì presenti. Noi non permetteremo questo: li fermeremo, combatteremo, ci difenderemo e libereremo il Kosovo.

Pensa che potrebbe scoppiare realmente una guerra?

E’ possibile ed in effetti le probabilità che scoppi un conflitto sono alte. Ma non siamo soli: abbiamo diversi alleati nel mondo, in Europa, in particolar modo la Russia, e siamo pronti a difenderci. Sia chiaro che noi non vogliamo una guerra ma i terroristi skipetari provocano e fanno di tutto per innescare un conflitto, attaccando e uccidendo spesso i civili serbi. L’esercito serbo deve reagire per forza a questi attacchi. Staremo a vedere.

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