di Fabio Tuiach
“I cattolici sono nati per combattere”: così spiegava Papa Leone XIII nell’enciclica Sapientiae Christianae di fine Ottocento. Leone XIII, che capì la gravità dei tempi che stavano avvenendo, aveva indetto anche di pregare a ogni Messa contro la massoneria, preghiera poi tolta con il Concilio Vaticano II negli anni Sessanta.
Un ammonimento, forse, alle soglie di un’epoca che avrebbe visto, ahinoi, un cambio di passo. Dal dopoguerra in poi, infatti, il catechismo non è mai cambiato ma i cattolici si sono ammorbiditi così tanto che dalla presenza (ininfluente) della Democrazia Cristiana in poi ogni legge anti cristiana è passata con i voti delle nostre chiese.
I Santi apostoli del nostro Signore sono morti tutti martiri perché avendolo visto risorto dopo la crocifissione, con l’arrivo dello Spirito Santo, non avevano più nessuna paura della morte. Anzi, molti cristiani hanno cercato il martirio perché con il martirio si ha la certezza di finire in Paradiso assieme ai Santi. Anche in tempi recenti, però, gli esempi non mancano: i Cristeros in Messico, pur di difendere la loro fede in Cristo, hanno sfidato l’autorità e si sono dati al martirio.
San Francesco, patrono d’Italia e d’Europa, è stato un crociato prima e un soldato di Cristo poi: infatti ha cercato di convertire il sultano senza nessuna paura della morte; la morte lui la chiamava “sorella”. Il sultano era anch’egli un uomo di Fede e lo aveva apprezzato, non cambiando il suo credo di una virgola ma capendo che era pronto a dare la vita per il suo Dio. Dio ha fatto le cose proprio per bene e più scende la nostra Fede e più sale l’islam a riempire il vuoto; più le due religioni si annullano a vicenda con il multiculturalismo e più sale il potere satanico dei nemici di Dio su di noi.
Anch’io ho rinvigorito la mia fede molti anni fa con il Cammino di Santiago e si narra lo abbia fatto anche San Francesco, facendo miracoli lungo il Cammino. A Santiago de Compostela giacciono le spoglie del Santo Apostolo Giacomo e le leggende narrano che, trovata la tomba di San Giacomo, nell’anno 830, i cristiani da tutta Europa partivano per andare li a pregare e la Fede riesplose più forte che mai in Europa. In quel periodo la Spagna era già per metà islamica ma gli eserciti cristiani videro il Santo combattere assieme a loro: le vittorie furono schiaccianti e l’Islam respinto. Così la cristianità dell’Europa è stata preservata grazie al ritrovamento della tomba dell’apostolo che ha toccato i cuori dei popoli europei. Nella meravigliosa cattedrale a lui dedicata, il Santo viene raffigurato a cavallo con la spada e le teste mozzate degli invasori sotto i suoi piedi. San Giacomo apostolo veniva chiamato infatti Santiago Matamoros, San Giacomo “l’uccisore degli islamici”.
I tempi sono cambiati: non abbiamo più la Fede d’un tempo, i cristiani spesso oggi, rammolliti dalla società attuale, rinunciano a combattere. Basta vedere come molti si siano inoculati felici per paura dell’influenza, senza contare che gli afro islamici ora andiamo a prenderli e diamo loro protezione internazionale perché fuggano dalla violenza di genere dei loro paesi omofobi. L’ultimo Papa a ricordare l’importanza delle Crociate per preservare la cristianità dell’Europa è stato sua santità Pio XII negli anni Cinquanta.
Chissà se immaginava cosa sarebbe successo poi. Io credo di sì. Santiago, Ora Pro Nobis