di Luigi Cortese

Beppe Alfano, un giornalista coraggioso che ha combattuto la mafia nel messinese, un uomo con ideali saldi e ben definiti, era un uomo di destra e non si nascondeva. Oggi a 30 anni dalla morte tutti si ricordano di lui. Per anni solo il movimento di Roberto Fiore ha avuto il coraggio di ricordarlo e di schierarsi apertamente con la figlia, Sonia Alfano.

Nel 2008 Forza Nuova organizzò un convegno con Sonia Alfano: i vari relatori illustrarono, con citazioni tratte da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, la connivenza tra cosche mafiose, politici e logge massoniche. Sonia Alfano allo stesso tempo parlò, con tanto di nomi, di sospette connivenze tra politici e mafiosi.

 

Chi era Beppe Alfano? 

Beppe Alfano era un uomo di destra, figlio di un reduce della Repubblica Sociale, da sempre interno al MSI, che abbandonò nel 1990 per la candidatura a sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto in Alleanza Democratica per Barcellona. Fu un ordinovista della prima ora, ma lasciò Ordine Nuovo quando mutò da Centro Studi a movimento extraparlamentare.

Beppe Alfano non rinnegò mai la sua appartenenza politica e, da uomo di destra, combattè apertamente la mafia. La stessa mafia che lo ammazzò, con tre colpi di calibro 22, l’8 gennaio 1993. Il destino beffardo volle che il mandante, condannato a 30 anni di carcere, fosse stato candidato alle amministrative proprio dal MSI.

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