di Luigi Cortese
Reuters riporta una dichiarazione congiunta dei “Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie” (CDC) e la “Food and Drug Administration” (FDA) della possibilità che il vaccino anti covid della Pfizer-BioNTech possa provocare, nei primi 21 giorni di inoculazione, all’ictus ischemico nelle persone ultra 65enni.
Il CDC e la FDA ci hanno tenuto a chiarire che, sebbene l’inoculazione possa non rappresentare un “rischio clinico”, ritengono “importante condividere queste informazioni con il pubblico”. Mentre la risposta delle aziende non si è fatta aspettare, naturalmente hanno affermato che “non ci sono prove per concludere che l’ictus ischemico sia associato all’uso del loro vaccino COVID-19”.
Le reazioni avverse ai vaccini anti covid iniziano ad essere importanti, ed è questo il motivo per cui la stampa internazionale non può più fare finta di nulla. Alla lunga lista oggi aggiungiamo l’ictus ischemico per le persone che, ritenute fragili, furono tra le prime a doversi sottoporre alla vaccinazione obbligatoria. Chissà cosa avrebbe da dire oggi l’ex Ministro Speranza, il maggior sostenitore della vaccinazione obbligatoria, colui che ha contribuito alla ghettizzazione e all’isolamento sociale per quelle persone che non si fidavano delle rassicurazioni governative.
https://www.reuters.com/business/healthcare-pharmaceuticals/us-says-pfizers-bivalent-covid-shot-may-be-linked-stroke-older-adults-2023-01-13/