di Luigi Cortese

Secondo un indagine condotta da La Repubblica per la sua rubrica “Il Gusto” , in molti alimenti di uso e consumo quotidiano sono presenti “insetti” sotto forma di colorante, il pigmento incriminato sarebbe il rosso dato dal “Colorante E120” che conterrebbe anche parti di “cocciniglia”, si quel simpatico insettino rosso con pois neri che nell’immaginario collettivo porta fortuna. Ma non sarebbe presente solo negli alimenti ma anche nei cosmetici come rossetti rossi e fard. L’uso avrebbe origine molto tempo fa, la presenza di questo insetto sarebbe praticamente sconosciuta alla maggior parte dei consumatori in alcuni prodotti assai diffusi d’uso e consumo quotidiano, presenza che sarà sempre maggiore dopo l’autorizzazione dell’Unione Europea alla commercializzazione di “Acheta domesticus”, ovvero il grillo domestico in polvere che segue l’approvazione mesi fa delle tarme della farina essiccate e della locusta migratoria nel piatto.

In questi giorni si è fatto un gran parlare della politica alimentare europea che vorrebbe imporre il consumo di insetti come alimento, importando uno stile di vita lontano dal nostro. Ci ritroviamo adesso con la scoperta che questa pratica era abbondantemente usata dalla Grande Distribuzione da tempo, nascondendosi dietro a sigle incomprensibili ai più.

Certamente l’inchiesta condotta da Repubblica è assolutamente da prendere con le pinze, anche perché parla di aver intervistato più persone che non sarebbero contrari a questa pratica, quindi come sempre il gruppo GeDi si conferma organo stampa allineato al sistema, che pone le sue inchieste per edulcorare la pillola e farla digerire a tutti con la scusa “li mangiamo già da tempo”, mi spiace per i giornalisti di Repubblica, ma c’è una sostanziale differenza tra usarli come colorante ed ingerirli come cibo.

https://www.repubblica.it/il-gusto/2023/01/10/news/mangiare_insetti_senza_saperlo_ecco_i_prodotti_si_trovano_al_supermercato-382764610/

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