di Chris Baldelli
La SPI (Società Psicanalitica Italiana) preoccupata per l’uso di farmaci finalizzati ad arrestare lo sviluppo puberale scrive alla premier:
Ill.ma Presidente del Consiglio Giorgia Meloni,
L’ esecutivo della Società Psicoanalitica Italiana esprime grande preoccupazione per l’uso di farmaci finalizzato a produrre un arresto dello sviluppo puberale in ragazzi di entrambi i sessi a cui è stata diagnosticata una “disforia di genere”, cioè il non riconoscersi nel proprio sesso biologico.
Vanno seriamente considerate le controindicazioni a questo trattamento:
La diagnosi di “disforia di genere” in età prepuberale è basata sulle affermazioni dei soggetti interessati e non può essere oggetto di un’attenta valutazione finché lo sviluppo dell’identità sessuale è ancora in corso.
Solo una parte minoritaria dei ragazzi che dichiarano di non identificarsi con il loro sesso conferma questa posizione nell’adolescenza, dopo la pubertà.
Sospendere o prevenire lo sviluppo psicosessuale di un soggetto, in attesa della maturazione di una sua definizione identitaria stabile, è in contraddizione con il fatto che questo sviluppo è un fattore centrale del processo della definizione.
Anche nei casi in cui la dichiarata “disforia di genere” in età prepuberale si confermi in adolescenza, l’arresto dello sviluppo non può sfociare in un corpo diverso, sotto il profilo sessuale, da quello originario. Lo sviluppo sessuale del proprio corpo anche quando contraddice un opposto orientamento interno consente un appagamento erotico che un corpo “bloccato” o manipolato non offre.
La sperimentazione in atto elude un’attenta valutazione scientifica accompagnata da un’approfondita riflessione sullo sviluppo psichico e suscita forti perplessità. È importante avviare sulla questione dei ragazzi con problematiche di genere una rigorosa discussione scientifica a cui la Società Psicoanalitica Italiana darà il suo contributo volentieri.
A nome dell’esecutivo della Società Psicoanalitica Italiana
Il presidente
Sarantis Thanopulos
mi par perfettamente in linea col sovvertimento orwelliano della $ci€nza da un po’ di anni – “la maturazione di una sua definizione identitaria stabile” dipende appunto essenzialmente dall’effetto degli ormoni sessuali. Quindi il fine subdolo non è la cura di un fantomatico disturbo ma la criminale prevenzione di tale “maturazione”.