di Luigi Cortese
Tamas Mentzer, Segretario di Stato per le Relazioni bilaterali del Ministero degli Esteri ungherese, avrebbe chiesto lo stop immediato delle atrocità verso la popolazione di etnia ungherese da parte degli ucraini nella regione della Transcarpazia.
La richiesta sembrerebbe essere partita dopo l’applicazioni delle nuove norme della regione ucraina, che prevedono la rimozione di tutti i simboli non nazionali, il governo della regione avrebbe rimosso le bandiere ungheresi e la statua di Munkacs Turul a Mukachevo. Dai media ungheresi sarebbe trapelata anche la notizia della rimozione del direttore del ginnasio, di etnia ungherese, in carica da tempo.
Mentzer, sulla sua pagina facebook, giovedì ha postato la seguente dichiarazione “Chiediamo ai leader locali di fermare immediatamente le atrocità contro gli ungheresi”.
Si ripete quello che per anni è stato fatto nelle regioni del Donbass verso la popolazione di etnia russa, situazione che ha portato all’esasperazione i cittadini che non volevano in alcun modo cancellare la loro cultura. Ricordiamo che prima del 24 febbraio 2022 ci sono stati 8 anni di guerra non vista da nessuno, dove il battaglione Azov ha commesso ogni tipo di nefandezza verso chi non rinnegava le sue origini. C’è da sperare che la Transcarpazia non diventi un nuovo Donbass.