di Luigi Cortese
Il 19 gennaio in Iran è stato il “Gaza Day”, la giornata di Gaza, il giorno in cui si rende onore alla Resistenza Palestinese durante la l’aggressione durata 22 giorni avvenuta a cavallo tra il 2008 e il 2009, quando Israele attaccò la Striscia di Gaza, dando inizio all’operazione denominata “Piombo Fuso”.
La Striscia di Gaza è un lembo di terra, lungo 41 km, che si trova sulla costa orientale del Mar Mediterraneo, un area di circa 364 km quadrati dove vivono due milioni di palestinesi.
La scusa dell’inizio delle ostilità da parte di Israele fu quella di fermare il lancio di razzi palestinesi contro Israele, con il dichiarato intento di cercare di smantellare le basi degli stessi mentre il Movimento di Resistenza Islamica palestinese Hamas ha dichiarato che il suo lancio di razzi era in risposta a un’incursione israeliana contro un tunnel e contro il blocco degli aiuti umanitari alla sua popolazione.
Il cessate il fuoco avvenne il 18 gennaio 2009: più di mille i morti palestinesi, moltissime le perdite registrate tra i civili, si dice anche centinaia di bambini colpiti mentre giocavano o colpiti di sorpresa nelle attività di tutti i giorni, migliaia le abitazioni danneggiate. Furono 13 gli israeliani uccisi, 10 militari e tre civili. Decine gli aerei utilizzati da Israele, tonnellate e tonnellate di missili e bombe furono lanciate. Negli ultimi decenni, Gaza è sotto il più duro assedio di Israele le cui misure impediscono alle persone anche le più elementari attività come pescare e importare carburante, cibo e medicine.
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite istituì all’epoca una Commissione d’indagine i cui risultati, sconfessati poi dal presidente, svelarono l’ingiustizia: durante l’operazione militare Israele aveva reiteratamente violato i diritti umani della popolazione palestinese.
#FreePalestine