di Chris Baldelli

Anche questa volta bisogna riconoscere una triste realtà, ovvero che la pace in Europa e la via del dialogo e della diplomazia sono ancora lontani dall’avverarsi.

L’iniziale negazione tedesca sull’invio dei carri armati Leopard 2 all’Ucraina si è trasformata negli ultimi giorni nella decisione, da parte di Olaf Sholz, di inviare 14 carri armati al gorverno di Kiev. Proprio il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Bearbock (nonché leader dei Verdi), pochi giorni fa affermava che la Germania era pronta ad autorizzare la Polonia ad inviare i carri armati di propria fabbricazione, ed oggi si ha l’ok per l’invio diretto degli stessi da Berlino. E’ chiaro che a soffiare sul fuoco sono state le manovre di NATO e del Deep State USA. Questa decisione apre la strada ad altri paesi come Polonia, Spagna, Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia per fornire alcuni dei loro carri armati, andando, in qualche modo, ad accettare in modo passivo la richiesta di centinaia di carri armati di cui l’Ucraina dice di aver bisogno.

Solo pochi giorni fa il neo ministro della Difesa, Boris Pistorius, aveva esposto il timore di un peggioramento del conflitto militare e di un serio rischio da parte della Russia di Putin di rispondere di conseguenza. Non per niente il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, aveva sottolineato quanto era importante non fare un “passo avventato” per cui la Germania potrebbe pentirsi in futuro.

Intanto dal Cremlino arrivano aspre critiche alla decisione presa, accusando la Germania di avere dato il via all’intensificarsi della guerra. L’ambasciata russa a Berlino ha accusato il governo tedesco di aver preso una “decisione estremamente pericolosa” e di aver abbandonato la sua “responsabilità storica nei confronti della Russia”.

Sono mesi che il governo di Kiev chiede i carri armati occidentali, secondo loro questi potranno dare alle sue forze la potenza di fuoco e la mobilità per sfondare le linee difensive russe e riconquistare il territorio occupato. Ma resta il fatto che con questa mossa i paesi occidentali sono scesi realmente in guerra contro la Russia, andando ad armare un paese che non è in Unione Europea e neanche nella Nato.

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