di Salvatore Lubrano
Girando per le varie città d’Italia, nelle periferie ma anche e soprattutto nelle stazioni ferroviarie, spesso troviamo davanti a noi uno scenario alquanto raccapricciante. Le stazioni sono diventate dei bagni pubblici a cielo aperto e dei veri e propri dormitori. La percezione è quella di sporcizia, miseria, insicurezza.
Vediamo le persone dormire a terra, al freddo. Persone anche con problemi mentali, senza lavoro, senza arte nè parte. Alcuni sono italiani, ma molti di questi sono, neanche a dirlo, immigrati clandestini. Immigrati che non sanno di che vivere, se non di delinquenza. A questo punto sorge spontanea una domanda: questa, per i signori della politica, dell’UE, di Davos, delle ONG significa accoglienza? Questo per loro significa salvare qualcuno da qualcosa? Qual è lo scopo di tutto questo?
Il risultato di queste politiche scellerate, fondato sul business e sul finto buonismo ha esasperato le nostre terre, la nostra economia, la nostra vita. Le nostre città stanno diventando insicure, pericolose e degradate a tal punto che si rischia di non poter più trovare rimedio. Un umano rimpatrio per tutte queste persone che sono costrette a vivere una vita indegna è l’unica soluzione. È arrivato il momento che le istituzioni invece di continuare ad arraffare ogni singola barca che arriva al largo delle nostre coste, prenda una posizione secca e decisa nei confronti di queste imposizioni dettate dall’ UE. E’ il momento che i democratici devoti all’uguaglianza prendano qualche miliardo di Euro e facciano investimenti sui territori africani, perchè accoglienza non significa abbandono e degrado nè per l’Italia nè per loro.
Giorgia Meloni: “sovranità”, “porti chiusi”. Tutta campagna elettorale, poi? Ai piedi di UE e NATO.
La Meloni stà mandando gli Italiani a fare la fine degli immigrati