di Luigi Cortese
Se Bill Gates investe in terra è segno di un cambiamento? Il periodico americano The Land Report, dedicato a latifondisti e aspiranti tali, nel 2021 aveva parlato di Bill Gates come il più grande possessore privato di terreni agricoli degli Stati Uniti. Secondo la rivista, Gates sarebbe proprietario di circa 300mila acri di terreni agricoli, sparsi in diciotto Stati, con al primo posto la Louisiana.
Ma perché Gates investe in terreni agricoli? Non è ancora chiaro. I terreni sono stati comprati nel corso degli anni, direttamente oppure utilizzando la Cascade Investments, la cassaforte del miliardario che contiene oltre metà del suo patrimonio.
La Cascade Investment ha un portafogli molto differenziato, come spesso capita ai fondi di questo livello: si va dal pacchetto azionario della catena Four Seasons alle quote della TerraPower, azienda che progetta reattori nucleari di nuova generazione. Poi c’è la Beyond Meat che potrebbe beneficiare dei prodotti della terra, per la produzione di sostituti a base vegetale di carne e prodotti caseari.
Gli investimenti “green” hanno oggi un forte richiamo anche per molti altri Paperoni. Per esempio John Malone, presidente della Liberty Media, possiede 8900 km quadrati di ranch e foreste. Ted Turner, fondatore della Cnn, segue a breve distanza Malone. The Land Report ha stilato una classifica e nei primi cento proprietari terrieri ci troviamo anche Jeff Bezos, al 25esimo posto con 1700 km quadrati. Una cifra destinata a salire, visto che l’ex Ceo di Amazon ha creato un fondo da oltre otto miliardi di euro per la tutela dell’ambiente e la lotta contro i cambiamenti climatici.
Tra tutti non poteva mancare Elon Musk, che, tramite l’organizzazione No-Profit XPrice, ha instituito un premio di 100 milioni di dollari a chi gli porterà la migliore idea per drenare e immagazzinare il diossido di carbonio, ovvero l’anidride carbonica, dall’atmosfera o dagli oceani.
Insomma, anche gli uomini più ricchi del mondo sono scesi in campo nella difficile battaglia per salvare il pianeta. E hanno messo a disposizione risorse enormi. Ma il loro impegno è veramente disinteressato? Viene difficile pensare a degli imprenditori, che hanno realizzato patrimoni enormi, si spendono “gratuitamente” per il pianeta.