di Marilena Favale
UNO è l’elemento caratteristico dello stalking, quello tradizionale, che tutti ormai conosciamo, grazie all’impegno di associazioni, giornalisti, professionisti che si sono adoperati nella lotta per la difesa delle vittime di atti persecutori, (spesso donne), che ha, per l’appunto, UN(o) denominatore comune a qualsiasi latitudine del globo ci si trovi: UNO stalker, che è spesso il partner più debole (se il reato si consuma all’interno di una coppia), o comunque UN(o) persecutore. Vi è solitamente UN(o) protocollo comune messo in atto: pedinamenti, appostamenti sotto casa o vicino al posto di lavoro, minacce telefoniche, violenza fisica che può, nei casi più gravi, sfociare nell’assassinio del partner. Vi è UN(o) articolo, il 612 bis, che punisce tale reato, ed UNA legge, (Legge 19 luglio 2019, n.69- Tutela delle vittime di violenza domestica e di genere ) che ha avuto il merito di introdurre il cosiddetto codice rosso (GU 25.07.2019).
Centomila sono, invece, le diverse sfaccettature, le dinamiche, le strategie messe in atto, i protocolli, gli stalker che circuiscono e distruggono una vittima di GANG STALKING.
Nessuno è il TI (Target Individual) la vittima dello stalking di gruppo o stalking organizzzato (gang stalking), perché non è riconosciuta in nessuno stato al mondo .
Nessuno sono tutte le vittime di stalking di gruppo, in quanto, se il reato non è contemplato nel Codice penale automaticamente tu non puoi essere una vittima.
Concedetemi un po’ di ironia (chiedo scusa alle vittime che invece esistono, eccome se esistono), è un po’ come se un bel giorno un botanico scoprisse un nuovo fiore e tutti gli si avventassero contro dicendogli tu sei matto quel fiore non è mai stato classificato: non esiste!
La cosa non è poi così assurda se si pensa che un anno fa, esattamente il quattordici febbraio del 2022 nel reatino è stato scoperto un nuovo fiore: l’Allium Ducissae; nessuno si è scandalizzato di fronte alla scoperta della nuova specie floreale individuata nella Riserva naturale regionale delle Montagne della Duchessa, sull’Appennini centrale.
A questo punto verrebbe da chiedersi: “Come mai quasi tutti gli Stati del mondo si rifiutano di riconoscere l’esistenza di questo reato e di conseguenza i diritti violati delle vittime, o meglio il diritto più importante, quello alla vita?
Questa è una vergogna dei tempi “moderni”, delle istituzioni di Paesi (tanto ad est quanto ad ovest) che si rifiutano di indagare, studiare il fenomeno ed affrontare questa orrenda realtà, che non cessa di esistere solo perché tutti chiudono gli occhi.
Parlavo di Diritto alla Vita non a caso.
Questo è il nome che abbiamo dato alla nostra associazione, nata in difesa delle vittime di stalking di gruppo, alle quali la vita viene negata; non solo perché le vittime vengono spinte al suicidio, ma perché durante gli anni (la tortura può durare decenni se la vittima è abbastanza forte) trascorsi sotto costante controllo/attacco non si vive, ma si sopravvive ad un incubo costante.
Nonostante l’ostruzionismo degli apparati statali e parastatali, alcuni ricercatori hanno iniziato a studiare il fenomeno e a chiedere che si indaghi a fondo, associazioni di vittime in tutto il mondo reclamano giustizia e riconoscimento; noi come associazione abbiamo inviato informazioni in merito a tutti i senatori dell’attuale commissione giustizia presso il Senato della XIX legislatura, perorando la causa delle vittime “INVISIBILI”.
L’associazione Targeted Justice (il più grande gruppo di supporto al mondo, per gli Individui Target e la sindrome dell’Avana, un’organizzazione senza scopo di lucro statunitense, che come dichiara sul suo sito cerca di porre fine al programma di targeting illegale guidato dalla CIA.), ha intentato una causa da 1,3 miliardi di dollari contro DOJ, FBI e DHS.
Questa è la prima di numerose cause legali. Guidati dal membro del consiglio, Ana Toledo, J.D.
La causa di 99 pagine è stata intentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti nel distretto meridionale del Texas.
Caso 6:23-CV-00003 (ci sono anche 6 reperti) sono stati inclusi solo 17 querelanti in questo caso iniziale.
I dati epidemiologici suggeriscono che ben lo 0,66% delle donne adulte e lo 0,17% degli uomini adulti nel mondo occidentale possono subire l’esperienza soggettiva di essere vittime di stalking di gruppo (“gang stalking”) a un certo punto della loro vita. Eppure, l’esperienza del gang stalking è stata oggetto di pochi studi scientifici.
Aspettiamo con ansia una risposta dai senatori italiani, sperando che questo governo faccia luce e restituisca dignità a cittadini costretti a vivere nell’ombra in agonia. L’unica pubblicazione scientifica è quella di Lorraine Sheridan , David V James , Jayden Roth, che potrete trovare su PubMed.gov.
Questo articolo riporta un tentativo di far emergere i fenomeni fondamentali coinvolti nel gang stalking permettendo loro di emergere de novo attraverso l’analisi qualitativa dei resoconti di individui che descrivono di essere stati oggetto di gang stalking. Cinquanta descrizioni di gang stalking che soddisfacevano i criteri di inclusione dello studio sono state identificate da Internet e sottoposte ad analisi dei contenuti. Sono stati individuati 24 fenomeni fondamentali, insieme a 11 sequele principali dell’esperienza di stalking di gruppo.
Chiudo dicendo che il 2023 sarà l’anno delle Centomila inchieste, Centomila ricerche, Centomila indagini, Centomila denunce, Centomila processi, Centomila sentenze, Centomila vittorie, Centomila vite salvate, solo se Nessuno si esimerà dal suo dovere, Nessuno farà lo struzzo, e ognUno darà il suo contributo affinché la verità sia svelata e giustizia sia fatta.
Se non fosse che chi è soggetto a qualsiasi forma di stalking spesso e sovente denuncia, denuncia che il più delle volte rimane nel silenzio di chi “dovrebbe” nell’immediatezza agire, ma che invece, non ottemperando al proprio dovere, si rende complice del reato in violazione l’art 40 com. 2 del codice panale
(Marianna Manduca docet).
Penso che i governi sappiano e, temo, se ne servano anche. Sono enormi quantità di soldi che escono dalle casse dello Stato, non possono non sapere. Soltanto quando realizzeranno di essere manipolati anche loro, forse…la sofferenza fisica e psicologica H24/365 inflitta è di un indescrivibile sadismo e disprezzo e non penso più che io ne possa uscire
Tutti possiamo uscirne. Devi volerlo e continuare a crederci.
Difficile trovare eroi. Sta a noi essere d’esempio!