di Chris Baldelli
Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken ha posticipato il suo viaggio in Cina che si sarebbe dovuto tenere settimana prossima, dopo che il Pentagono ha individuato nei cieli statunitensi un pallone aerostatico di spionaggio cinese che a detta loro stava sorvolando anche alcune basi militari nello Stato del Montana.
Tralasciando il fatto che stiamo parlando di uno strumento per nulla superiore ad un satellite o ad un drone (vorrei vedere); il governo di Biden ha deciso di non abbattere il pallone per paura che i suoi detriti potessero finire addosso a qualcuno una volta caduto a terra.
Diciamoci la verità: è una notizia quasi “tragicomica” per certi versi ma che ha avuto grossa risonanza dal punto di vista mediatico e a nulla sono servite le scuse della Cina che ha spiegato come in realtà questo strumento sia a puro utilizzo meteorologico e che sarebbe finito semplicemente fuori rotta….stessa cosa che era stato detto 1 anno fa – sempre dalla Repubblica Cinese – quando simili dispositivi erano stati trovati nei cieli di Taiwan.
Le scuse cinesi però, non sono servite a calmare Biden e il suo dipartimento di Stato che subito attacca: “La presenza di un pallone-spia cinese nel nostro spazio areo è una violazione della sovranità americana ed è inaccettabile”. Infatti, la stessa amministrazione americana ha dato l’ordine di abbattere il pallone (ovviamente appurando che le condizioni fossero di totale sicurezza) e se la Repubblica Popolare Cinese poco prima aveva chiesto scusa, dopo l’abbattimento cambia decisamente tono, accusando i media e i politici americani di aver sfruttato il fatto solo per “attaccare e diffamare” e il Ministero degli Affari Esteri cinese pubblica su una nota quello che definisce: “Un’evidente reazione eccessiva” e “grave violazione della prassi internazionale” aggiungendo tra l’altro che la Cina “sosterrà con determinazione i diritti e gli interessi legittimi della società interessata, riservandosi allo stesso tempo il diritto di intraprendere ulteriori azioni in risposta”.
Nel frattempo il generale americano Michael A. Minihan, lancia un monito ai propri sottoposti in cui invita i suoi uomini ad accelerare la loro preparazione in caso di conflitto, citando le aspirazioni del presidente cinese Xi Jinping.
Questo è quanto scritto da parte del generale: “Spero di sbagliarmi, Il mio istinto mi dice che ci scontreremo nel 2025. Xi Jinping ha garantito il suo terzo mandato e ha istituito la sua corte marziale nell’ottobre 2022. Taiwan terrà le elezioni presidenziali nel 2024, il che darà una ragione a Xi….” e ancora: “gli Stati Uniti avranno le elezioni presidenziali nel 2024, dando a Xi un’America distratta. La squadra, le ragioni e le opportunità di Xi saranno in armonia entro il 2025″.
Tuttavia, il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce ha voluto rettificare che i commenti di Minihan “non rappresentano l’opinione del Dipartimento sulla Cina”. E lo stesso portavoce del dipartimento, Patrick Ryder, ha ribadito che gli USA rimangono concentrati sulla “collaborazione con alleati e partner per preservare l’Indo-Pacifico pacifico, libero e aperto”.
È chiaro come il sole che non esiste solo la situazione Russia-Ucraina ma che ci siano ancora molte altre tensioni nel resto del Mondo e soprattutto di come NESSUNO stia lavorando per la pace e la diplomazia. Questo potrebbe portare ad una nuova guerra mondiale che sicuramente sarà diversa dalle altre ma che andrà a dare il colpo di grazia ad un’esistenza collettiva sempre più condannata a sfaldarsi su se stessa.