di Roberto Fiore
Né Mattarella, né Meloni, né Tajani parlano oggi, all’indomani del terribile terremoto in Turchia e Siria, del sofferente popolo siriano che paga così l’aver sconfitto l’Isis ed essere rimasto integro e amico del popolo russo.
Una discriminazione sul dolore che cade come una vergogna sullo Stato Italiano. La Siria in questo momento è ignorata nel suo dolore dall’ Europa… uno scandalo, uno schifo, una vergogna che grida vendetta al cielo. Solo i russi stanno fulmineamente intervenendo come accadde per il terremoto a Messina nel 1908; qui la Marina russa fornì i primi importanti aiuti. Aleppo e Latakia (le zone dove si contano più morti) sono due città importanti. La prima è la più antica del mondo e conta su una forte comunità cristiana. La seconda è l’unica città mediterranea siriana, base russa ed importante resort turistico. La situazione è gravissima in quanto il popolo è ancora sotto sanzioni e non riesce ad alzare la testa dopo anni di guerra che il governo Assad ha sostenuto contro l’Isis e contro il mondo.
La Siria fu salvata dalla Russia e dagli Hezbollah che intervennero militarmente a supporto di Assad sconfiggendo a campo aperto l’Isis, che rappresentava, in una guerra per procura, Arabia Saudita, Turchia, Israele e USA.
La Siria oggi discriminata è una terra di libertà, di antichissime vestigia cristiane e di un esperimento politico social nazionale che dagli anni ’50 è alternativo a capitalismo e marxismo.
La sofferenza dei popoli siriani deve essere uno sprone all’amicizia fra popoli mediterranei, alla solidarietà fra popoli ed alla iniziativa di volontari europei ed italiani.
Nella indifferenza piu’ ottusa le distinzioni sono cosi’ gravi che nell’immediato possiamo soltanto “pregare” chi con la propria fede si senta vicino al popolo Siriano.