di Chris Baldelli

Anche le TV di regime hanno i loro problemi, a dimostrazione che non è tutto oro quello che luccica.

Non bastava solo il “rumore” lanciato a inizio dicembre scorso dai collaboratori di Myrta Merlino, in quell’occasione gli RSU di La7 denunciavano “comportamenti incivili e maleducati” da parte della presentatrice dell’Aria che tira. Da alcuni giorni ci si mette di mezzo anche uno sciopero che potrebbe modificare l’andamento di alcuni programmi della stessa rete televisiva gestita da Cairo, infatti, l’assemblea dei giornalisti di La7 ha indetto uno sciopero di 5 giorni, portando sul tavolo temi che riguardano l’economia e l’organico. I temi posti dagli stessi scioperanti sono: l’adeguamento dell’organico, con sostituzione dei giornalisti in uscita e stabilizzazione di quelli precari, corretta applicazione del Contratto nazionale, adeguamento delle retribuzioni, premio di “continuità” per la produzione assicurata durante il periodo Covid-19. La stessa assemblea ricorda che “devono ritenersi illegittimi eventuali contratti stipulati con operatori della telefonia, di Internet e altri produttori o divulgatori di contenuti per l’utilizzazione dell’opera dei giornalisti de La7, in assenza di uno specifico accordo sulla cessione dei diritti all’esterno del gruppo, ciò per le previsioni dell’articolo 14 del Contratto e dei vigenti Patti aziendali”.

Niente: anche la rete televisiva più politicamente schierata e super partes riesce in un modo o nell’altro a fare figure barbine….ma loro effettivamente sono i “professionisti dell’informazione”, quelli che hanno scoperto i cattivi no-vax e i negazionisti, quelli che hanno sempre detto la verità sulla guerra senza mai fare propaganda, quelli che non hanno mai interrotto nessuno quando parla, quelli che rispettano le opinioni di tutti e che non trattano mai male nessuno.

Ricordate: è il cane che sceglie il proprio padrone e non il contrario.

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