di Gloria Callarelli
Ormai, dopo anni di sistematico modus operandi, è un dato di fatto: una settimana all’anno c’è un palcoscenico, in una nota località ligure, che si trasforma in un vero e proprio altare. Un altare, però, che nulla ha a che vedere con la fede cattolica, tutt’altro. Ogni anno, infatti, quello che era un piacevole appuntamento nazionalpopolare si trasforma in un vero e proprio rituale ricorrente: nella migliore delle ipotesi potremmo definirlo un rito anticristiano dove si elevano offerte. Del piacevole appuntamento non è rimasto più nulla. Hanno rubato anche quel piccolo gusto di trascorrere qualche spensierata ora in famiglia. Del buongusto non ne parliamo, della musica meno ancora.
Restano i pupazzi del teatro, pupazzi inquietanti. Restano i temi che ricorrono: gender e omosessualità, poi blasfemia, lussuria, occultismo, satanismo. Poi i costumi: un festival che è sempre di più espressione della nudità, non solo fisica ma anche valoriale, dell’essere umano così come vorrebbero i padroni del capitalismo massonico-mondialista. Essere umano bugiardo, deturpato, degradato, sporco. Non esiste il rispetto per sé, figurarsi per gli altri, ma poi, soprattutto, si perde il rispetto del sacro, andando con una certa regolarità deliberatamente contro Dio.
Vediamo di rinfrescare la memoria e facciamo una carrellata di episodi vergognosi e dissacranti delle ultime quattro edizioni.
Siamo nel 2019. Vi ricordate quando Virginia Raffaelle nel suo sketch invocò chiaramente satana? Lo sentirono tutti anche perché fu ripetuto più e più volte a mo’ di disco rotto. Molti cercarono di minimizzare, ma di fatto è come se da quell’esibizione in poi si fossero aperte le danze e al fumo di satana appunto venne concesso di entrare in teatro. Lo dimostra il fatto che negli ultimi anni si è andati in crescendo rispetto alla “qualità” del tema. Qui se volete vedere il video.
Nel 2020 è stata la volta di tal Achille Lauro che addirittura si concia imitando, in modo blasfemo, San Francesco, proponendosi “raffigurato” come nel gesto della spogliazione. Siamo solo all’inizio dell’iter dissacrante.
Nel 2021 lo stesso Achille Lauro (di nuovo), prima si fa conficcare una rosa nel costato (ogni riferimento è sicuramente puramente casuale, vero Lauro?) poi, forse per pagare il pizzo alle lobby arcobaleno, sposa e bacia in diretta Boss Doms. Non bastasse, è Rosario Fiorello ad indossare quella che a tutti gli effetti è una “corona di spine”, dissacrando, senza pudore, ancora, Gesù Cristo.
Nel 2022 Lauro, ancora lui, ormai una star per l’anticristiano system, ha mimato il sacramento del battesimo versandosi dell’acqua sulla fronte. Un continuo atteggiamento blasfemo che ha scatenato anche le ire del vescovo Suetta.
E veniamo all’oggi, 2023. Alla donna-oggetto che va ignuda vagando per il palco, fino alle mani che richiamano le corna (lo sanno i più che è un simbolo dichiaratamente satanista o comunque legato al mondo dell’occulto?) e poi baci omosex (certo non una novità…), bacio lesbo, cantante gender fluid e bassezze sessuali omosex degne della peggior trasmissione porno. Ma del resto, lo ha spiegato Amadeus, “i bambini bisogna che imparino tutto”.
Il tutto fino alla ciliegina finale: non bastasse Fedez blasfemo (ricordate la collana satanista con topolino sul crocifisso? Del resto il suo nome nasce dal gioco di parole FedeZ-ero- cosa aspettarsi), ora ci si mette anche la moglie che sulla sua immagine ha costruito un impero.
Il gioiello indossato nell’ultima serata dalla Ferragni (vedi foto), infatti, disegnato appositamente da Daniel Roseberry per Schiaparelli, rappresenta a prima vista un utero femminile ma andando oltre si può notare anche una certa somiglianza con la testa di un caprone (corna dispiegate comprese). Non solo: lo sa la donzella che la presenza di due occhi ai lati (l’occhio che tutto vede è simbolo di potere della massoneria, utilizzato anche da diverse entità sataniste come richiamo al demonio) e delle zampe caprine, oltre al rimando a una prosperità femminile ripresa da qualche dea, fanno dell’oggetto, per altro oggettivamente brutto e kitsch, la raffigurazione di un simbolo esoterico? Chi vuole intendere… intenda. L’occhio, tra l’altro, è il marchio di fabbrica della donzella in questione.
Lei, sul tema, ha scritto: “La collana a forma di utero composta da diverse sezioni di corpo di donna è il simbolo dell’attivismo per i diritti riproduttivi che portiamo a @sanremorai. L’abito e il gioiello disegnati appositamente ricordano a tutti che i diritti riproduttivi sono diritti umani. Perché l’accesso all’aborto sicuro e alla procreazione assistita è una questione di diritti umani a cui non dobbiamo rinunciare. Perché ogni essere umano, uomo o donna che sia, deve essere messo in grado di prendere liberamente le decisioni sul proprio corpo. Non permettiamo che le lotte vinte dalle nostre madri debbano essere combattute anche dalle nostre figlie”.
Certo, del resto perché portare avanti idee di vita? Non è mica mamma… Ops scusate, in effetti mamma lo è. Chissà cosa pensa quel bambino che vede nei suoi occhi innocenti queste brutture indossate dalla mamma, per non parlare del papà che bacia un altro uomo e simula un gesto sessuale con lui. Del resto non si possono servire due padroni: o Dio o mammona.
Insomma: un festival delle volgarità, anticristiano e per di più con richiami ogni anno più evidenti al satanismo. Strano che non abbiano mangiato insetti o che non si vedano croci rovesciate. Aspettiamo il 2024 fiduciosi. La verità è che sono così scontati ormai che rasentano anche il ridicolo. E per di più sono anche noiosi. C’è solo una grande pochezza, una schiavitù morale e fisica che li rende a tratti anche pietosi. C’è un’evidente ossessione contro Cristo e la fede, quasi una necessità nel ridicolizzarla, come fosse un imprescindibile punto del programma. E non può essere trasgressione, perché se così fosse si esaurirebbe, passata la pubblicità, in un episodio, due al massimo. No: qui anni e anni di ripetitività denotano volontà, consuetudine…rito.
Non sanno quello che fanno, anche se credono di saperlo. Forse veramente il tempo è arrivato perchè una volta che si gioca a carte scoperte non si può più tornare indietro. Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave” così si legge sul libro della Genesi. E se anche il palco della musica più famoso d’Italia si trasforma continuamente in un grande altare allora il grido è davvero troppo grande. Perché errare è umano ma perseverare è davvero diabolico.
Non se ne può più. Dove andremo a finire? E poi con questi uomini di Chiesa, capo compreso, non resta che attendere il castigo di Dio, altro che diluvio! Mi dispiace solo per i giovani. Se almeno gli anziani si alzassero a contestare, macché! Guai a chi acconsente!
Non mi intendo di simboli satanici. Sta di fatto che QUALCUNO vuole instaurare una società depravata, vuole togliere alla gente e ai ragazzi qualsiasi senso morale, qualsiasi idea che esiste un bene e un male. Gli uomini piccoli agli ordini di altri lo fanno quantomeno per rendiconto personale e magari per giustificare se stessi, i grossi, quelli che muovono i fili, per destabilizzare e quindi distruggere l’uomo, la società. Spero che ci potremo unire per dare un forte segnale di disapprovazione. E per cercare di contrastare questa deriva mortale nella quale vogliono guidarci.