di Chris Baldelli

Non si placano le proteste francesi contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron e il suo Governo.

Almeno 500.000 persone hanno manifestato nella città di Parigi questo fine settimana, affollando le strade e brandendo bandiere, nel segno dell’unità popolare e dell’avanguardismo di protesta che in questo momento sta coinvolgendo tutta la nazione. Infatti ci sono molte altre mobilitazioni simili in tutta la Francia, a dimostrazione che il popolo non tollera questa riforma che prevede il rinvio dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Durante la giornata si sono avvertiti dei forti momenti di tensione nella zona della metropolitana Charonne, dove la polizia è stata costretta ad utilizzare un fitto lancio di lacrimogeni per respingere i manifestanti che hanno incominciato a tirare bottiglie e a rovesciare cassonetti.

Nel frattempo i sindacati francesi fanno sapere del “blocco del Paese” a partire dal 7 marzo se il governo non farà un passo indietro per quanto riguarda la riforma. Queste le loro dichiarazioni uscite dalla loro conferenza stampa univoca: “Nonostante tutto, il governo è rimasto sordo alla protesta popolare. I sindacati chiedono a tutti i lavoratori, giovani e pensionati, di rafforzare il movimento e ‘bloccare’ la Francia in tutti i settori, a partire dal 7 marzo”

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