di Gloria Callarelli (fonte: provitaefamiglia.it)
Sulla questione del cambiamento climatico le lobby stanno investendo praticamente tutto. Bill Gates ha assicurato che vuole dare tutto il suo patrimonio alla Fondazione che porta avanti con la moglie, per combattere malattie e appunto migliorare il clima. Jeff Bezos di Amazon pure auspica di trasferire tutto il suo capitale nella lotta entro pochi anni. Ma davvero siamo arrivati all’apocalisse climatica? Il mondo com’era prima? Ne abbiamo parlato con Uberto Crescenti, professore emerito di geologia applicata, già rettore dell’università D’annunzio di Chieti-Pescara e uno dei relatori alla conferenza stampa “Custodire l’Ambiente custodendo l’Uomo” dello scorso 2 febbraio, promossa da Pro Vita & Famiglia per lanciare la sua campagna a favore della tutela dell’Uomo e, contemporaneamente, dell’Ambiente ma senza per questo considerare il primo come il “cancro” del Pianeta, come invece vorrebbero far credere gli ambientalisti radicali.
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Professore, l’uomo è davvero responsabile del cambiamento climatico?
«No, l’uomo non è responsabile del cambiamento climatico. E’ un falso come è falsa la teoria del clima impazzito di cui parla l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo su cui fanno riferimento i catastrofisti. L’IPCC ci dice che entrambi sono causati dall’uomo. Ma è una falsità. Pensate solo che anche in passato abbiamo assistito a fenomeni quali piogge, alluvioni, glaciazioni anche peggiori rispetto ad oggi. Ci dicono anche che l’ultimo secolo è stato il più caldo del millennio: ma non è vero nemmeno questo. Prendiamo ad esempio il Medioevo. Tra il 900 e il 1300 la temperatura del pianeta era da 1 a 2 gradi superiori ad oggi. Sulle Alpi, ad esempio in Val d’Aosta il limite del bosco era almeno 300 metri più alto rispetto ad oggi. Sono stati rinvenuti tronchi di alberi a quote superiori di tale entità rispetto ad oggi. Nel Periodo Caldo Romano avevamo un clima mite: pensate alla famosa traversata nel 218 A.C. delle Alpi da parte di Annibale avvenuta con gli elefanti. Non sarebbe potuto verificarsi un tale avvenimento se ci fossero state le condizioni climatiche odierne. Il Passo del Teudolo, che attualmente fa parte del carosello sciistico estivo del Cervino, nel medioevo era transitato dalle carovane per gli scambi commerciali tra le valli contigue. Quindi laddove oggi troviamo i ghiacchiai, una volta c’era vegetazione: questo a dimostrazione del fatto che faceva più caldo di ora».
Da cosa dipende il cambiamento climatico?
«Cominciamo col dire che il clima dipende dal Sole e dall’attività stessa della Terra: il caldo viene anche dal sottosuolo. Pensate al magma che fuoriesce dal sottosuolo lungo le dorsali mediooceaniche ad alte temperature, di migliaia di gradi, che si sviluppano per 60 mila km nel nostro pianeta. Esistono inoltre le fosse oceaniche estese per oltre 40 mila km cui si associano apparati vulcanici. Di tutto questo l’ICCP non tiene conto. Un altro fatto continuamente sponsorizzato dall’IPCC riguarda la crescita del livello del mare dovuto ancora al riscaldamento climatico che ha provocato lo scioglimento dei ghiacciai. Anche questo è un falso».
Ci può spiegare perché?
«Ventimila anni fa il livello del mare era più basso di 140 metri. Pensate che il Po sfociava davanti a Pescara. Fra 20 mila e 10 mila anni fa è risalito di 100 metri, praticamente durante la fase fredda che ha preceduto l’Olocene ed ha raggiunto il livello di oggi circa 5-6000 anni fa. Ora, vi invito a riflettere: se ci sono voluti ben 10mila anni per recuperare 100 metri, come è possibile dar credito al catastrofismo di chi dice che in pochi anni raggiungeremo un alto livello del mare con tutte le catastrofi che seguiranno? Sono affermazioni che non hanno corrispondenza con il passato, con i fatti storici. Io credo che dietro queste dichiarazioni o ci sia ignoranza o ci sia malafede. Tertium non datur».
Quindi tutto questo perché avviene?
«Avviene perché gruppi che fanno capo all’alta Finanza hanno interesse a governare il mondo. Ma ricordate: è sempre la Natura non l’uomo a governare il clima. Migliaia di scienziati sostengono questa tesi e chiedono costantemente un confronto con i catastrofisti che non lo accettano, in quanto non hanno prove scientifiche a dimostrazione dell’origine antropica del riscaldamento globale. Del resto è facile capire perché: l’IPCC e l’alta finanza non possono correre il rischio di vedere tutto il loro teatro smontato in pochi minuti».