di Luigi Cortese
Dal 2035 saranno vietate le vendite di auto nuove a motore termico: entro quell’anno l’Unione Europea intende portare tutti i cittadini a circolare con auto elettriche.
Si tratta di una follia senza precedenti, un regalo al mercato cinese che è già pronto per questo passaggio, grazie agli investimenti fatti negli anni scorsi ed alla ricchezza di terre rare che occorrono per estrarre materiali utili a realizzare questa tecnologia.
Le scelte di Bruxelles su questo stop mettono a rischio miglia di posti di lavoro in Italia, e ci porteranno ancora una volta ad essere “dipendenti” da paesi eteri. Gli Stati Uniti hanno già stanziato “aiuti di Stato” per permettere alle proprie aziende di essere competitive. Si perché oggi comprare un auto elettrica nel Nord America costa come acquistare una media a motore termico, e questo grazie agli incentivi di Stato che abbattono il costo del veicolo.
Come spesso accade queste “rivoluzioni” kafkiane partorite dai burocrati europei vanno a colpire le fasce medie e basse della popolazione, perché per le aziende che producono fino a mille autoveicoli all’anno è prevista una deroga, e quindi potranno continuare a farlo. Questa deroga, infatti, è a salvaguardia di quel mercato del lusso che difficilmente potrà convertirsi all’elettrico, e parliamo di Ferrari, Lamborghini, Pagani e simili, auto per “paperoni” che costano centinaia di migliaia di Euro.
Non ci resta che sperare in un ripensamento da parte dell’Europa, magari spinti da una crisi sociale che potrà colpire l’intera unione. In questi giorni Ford, il colosso americano delle automotive, ha dichiarato che abbandonerà gli investimenti nel territorio dell’unione, con un risultato di circa 3.800 licenziamenti. Questo è solo l’inizio se non si correrà ai ripari: tra USA e Cina l’Europa sarà inghiottita in un vortice senza uscita.
ottimo articolo. come sempre l’Europa pensa ad arricchirsi senza pensare ai cittadini dell’unione