di Luigi Cortese

Il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, chiede ai paesi membri di produrre e rimpinguare gli stoccaggi di armi in vista della continuazione del conflitto Russo-Ucraino. La Nato ancora una volta si schiera in un conflitto di cui non fa assolutamente parte.

Così facendo chiedono anche all’Italia di ripristinare gli stoccaggi di armi dopo averne “regalate” a Kiev per continuare una guerra che non ci appartiene. L’Italia sarà così costretta ad impegnare soldi pubblici nell’acquisto di armamenti. Chi pagherà il conto?

“Abbiamo bisogno dell’immediato impegno a spendere almeno il 2% del Pil. Ovviamente si tratta del minimo, basta guardare alle necessità di munizioni, difesa aerea, addestramento, disponibilità o capacità elevate”, ha chiarito Stoltenberg. La soglia del 2% entro il 2024 fu decisa nel 2014 (tempi di pace). Infatti Stoltenberg, nel suo discorso, ha fatto trapelare l’intenzione di rivedere, al prossimo summit di Vilinius di luglio, la soglia del 2% con un indice al rialzo.

Sulla questione è intervenuto il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha chiarito come non tutti i paesi possono permettersi di arrivare ad alzare il limite del 2%, dichiarando: “Se l’impegno che pretendono molti alleati Nato è quello di raggiungere cifre del 3-4%, alcune nazioni sono già al 4%. Io ho parlato di una difficoltà in Italia già di raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati, e che tutti i Governi hanno dichiarato di voler raggiungere, del 2%”.

Che l’Italia si fermi o superi il 2% è un particolare interessante: ricordiamo che l’UE pone dei paletti ben precisi nei bilanci quindi le risorse che verranno eventualmente spostate sul capitolo armamenti da dove verranno tolte? Chi pagherà il conto delle armi all’Ucraina? Cosa dovremmo sacrificare dopo aver pagato le tasse?

Naturalmente questo discorso non interessa a Washington, che alla Casa Bianca ci sia Donald Trump o Joe Biden poco cambia, loro continueranno a fare la propria politica neo-imperialistica ed ad usare la Nato come loro giocattolo. Proprio su questo il segretario alla Difesa, Llyod Austin, ha annunciato che “al vertice di Vilnius di luglio i leader alleati concorderanno un nuovo impegno d’investimento nella difesa per garantire che l’Alleanza abbia le risorse per realizzare i nuovi piani di difesa”.
Insomma il 2% è un obiettivo che ormai appartiene al passato e che l’Italia debba sacrificare risorse andando magari a rivedere la spesa della sanità, in favore di quelle delle armi, a loro poco importa.

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