di Chris Baldelli

Il 19 febbraio Israele attacca la Siria, un raid missilistico compisce Damasco provocando morti e feriti tra la popolazione, questo è quanto riferito dall’agenzia stampa siriana SANA. Il governo israeliano ha giustificato l’atto dicendo che l’attacco mirava a colpire un deposito di armi iraniane.

La Siria, ancora impegnata nel post terremoto che ha sconvolto il nord del paese, oggi si ritrova a fare i conti con un attacco da parte di Israele che, secondo l’Osservatorio per i Diritti Umani, puntava a colpire siti e postazioni della milizia degli Hezbollah nel quartiere di Kafar Souseh, ma che nella realtà ha colpito edifici residenziali, provocando 15 morti a Damasco.

Israele mostra per l’ennesima volta il suo vero volto, quasi come un vampiro che non è mai sazio. Non solo palestinesi ma anche siriani, dunque, gli stessi che hanno subito una grandissima catastrofe naturale e che non trovano la solidarietà del mondo, come invece è stato per l’Ucraina, ma bensì solo sanzioni. Sanzioni e ora, ancora, morte.

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