di Luigi Cortese
Durante il meeting del G20 di Bangalore si è respirata un’aria pesante: il discorso si è incagliato quando da parte della presidenza indiana si è percepita una certa riluttanza ad inserire la parola “guerra” nel comunicato finale. L’India non è la sola a contestare la cosa, ci sono anche Cina e Russia ad opporsi e questo potrebbe far sparire “la ferma condanna” di Mosca che invece i paesi occidentali richiedevano. Questa situazione potrebbe portare al concreto rischio di non veder pubblicato un comunicato congiunto dei partecipanti.
L’Italia naturalmente non cambia linea ed è proprio il Ministro Giorgetti (Lega) ad intervenire prima dell’inizio dei lavori con una dichiarazione che lascia pochi dubbi: “Non possiamo mettere in discussione ciò che è stato approvato a Bali e qualsiasi altra soluzione sarebbe un arretramento inaccettabile”. Alle sue parole fanno eco quelle del commissario europeo all’Economia, l’italiano Paolo Gentiloni, che in forza del suo mandato di rappresentante dell’UE al G20 finanziario, scrive su twitter: “L’invasione russa è la principale forza destabilizzante dell’economia globale”.
La Russia oggi non è isolata come vuol far credere la NATO, si sta delineando una sorta di alleanza che si contrappone allo strapotere monopolistico dell’Alleanza Atlantica, un’alleanza che vede al centro la Russia di Vladimir Putin. Gli equilibri internazionali si stanno spostando e la Russia sta riunendo intorno a se tutti quei paesi che già sono membri, o vicini, dei BRICS, quindi oltre ad un’alleanza economica gli stessi potrebbero diventare un’ alleanza strategica capace di mettere in ombra NATO e Unione Europea.
ottimo articolo che prende in considerazione i risvolti economici di questa guerra voluta dalla Nato per soggiogare l’Europa a se stessa nel nome dell’anticomunismo farlocco e desueto