di Luigi Cortese
L’alleato più fedele della Russia, la Cina, ha chiesto un cessate il fuoco tra Ucraina e Mosca e l’apertura di colloqui di pace come parte di una proposta in 12 punti per porre fine al conflitto. Il piano diffuso venerdì mattina dalla Farnesina sollecita anche la fine delle sanzioni occidentali imposte alla Russia, misure per garantire la sicurezza degli impianti nucleari, l’istituzione di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili e misure per garantire l’esportazione di grano dopo le interruzioni che hanno causato un’impennata dei prezzi alimentari globali.
La Cina ha affermato di essere neutrale nel conflitto, ma si è rifiutata di criticare l’invasione dell’Ucraina e persino di riferirsi ad essa come tale, mentre accusa l’Occidente di provocare il conflitto e di “alimentarlo” fornendo all’Ucraina armi difensive.
Cina e Russia hanno sempre più allineato le loro politiche estere per opporsi all’ordine internazionale liberale guidato dagli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha ribadito la forza di questi legami quando ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin durante una visita a Mosca questa settimana.
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky,ha definito l’intermediazione cinese come un primo passo importante, dichiarando “Penso che, in generale, il fatto che la Cina abbia iniziato a parlare di pace in Ucraina, penso che non sia male. Per noi è importante che tutti gli stati siano dalla nostra parte, dalla parte della giustizia”.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha dichiarato giovedì scorso che gli Stati Uniti si riserveranno il giudizio, ma che la fedeltà della Cina alla Russia li poneva come un mediatore non neutrale, dichiarando “Non vorremmo vedere nient’altro che una pace giusta e duratura… ma siamo scettici sul fatto che le notizie su una proposta come questa rappresenteranno un percorso costruttivo in avanti”.
La Cina in questi giorni ha espressamente chiesto che le parti in campo arrivino a mantenere la razionalità e la moderazione, evitando di arrivare all’uso di armi nucleare, riferendosi all’affermazione di Vladimir Putin secondo cui la Russia userebbe “tutti i mezzi disponibili” per proteggere il proprio territorio.
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