di Roberto Fiore
Non è un tema che appassioni più di tanto quello che riguarda il solo caso specifico di Rodolfo Fiesoli e cioè di colui che dopo varie traversie giudiziarie, venne riconosciuto colpevole di atti di pedofilia e abusi sessuali di straordinaria gravità commessi in un arco di 30 anni. Condannato a 13 anni (non è il primo processo ma il secondo) è stato recentemente rimesso in un regime di libertà condizionale.
Non mi appassiona la storia di un individuo divenuto unico simbolo di una tragedia in cui decine di protagonisti compaiono e poi scompaiono perché parte del sistema malato e perverso che continua a dominare l’Italia.
Oltre dieci anni fa con Forza Nuova ci interessammo della questione more solito: presidiando la zona del Forteto ci trovammo un servizio d’ordine dei carabinieri in alta uniforme a protezione dello stesso edificio. Manifestammo con un corteo a Firenze e ricordo la coraggiosa posizione presa dal magistrato Paolo Ferraro che con noi mosse un corteo nella città toscana e si trovò di fronte alla solita opposizione di estrema sinistra che non potè però che tacere di fronte alle adirate grida del magistrato romano proveniente dalla sinistra.
Non posso dimenticare lo scontro di cui fummo protagonisti in quegli anni e che vide, in occasione delle elezioni politiche del 2013, un gruppo di 50 militanti in assedio del tribunale dei minori nel capoluogo toscano; io ed il coordinatore regionale di FN, Ilario Palmisani, ci trovammo di fronte un allampanato magistrato del tribunale che non sapeva cosa dire sulla questione processuale. Ma ciò che dissero gli altri magistrati che intervennero quel giorno fu molto sorprendente e lo ricordo molto bene: raccontavano dell’orrore di giudici che si recavano sul posto e rimanevano compiacenti. Udimmo grida e pianti di alcuni magistrati donna che si chiedevano come fosse stato possibile che dei condannati per pedofilia fossero ancora nel Forteto ad accudire i ragazzi.
La vicenda è straordinariamente importante e non può assolutamente essere ridotta a un caso di pedofilia: il Forteto è una struttura che ha visto per anni una serie di crimini orrendi, che arrivano con tutta probabilità fino all’omicidio. Lo stesso caso del Mostro di Firenze potrebbe essere agganciato agli uomini del Forteto.
In proposito è interessante andare a vedere le dichiarazioni di alcuni testimoni, al tempo bambini, che ci svelano cosa accadeva lì. Non dimentichiamoci anche che sono andate in onda puntate de “Le Iene” che hanno messo in evidenza la presenza costante nella struttura di molti esponenti della politica di sinistra, sindacalisti, segretari di partito e anche esponenti di centrodestra. Voglio ricordare che Antonio Di Pietro scrisse una prefazione a difesa del Forteto che lui definì “paradiso terrestre” anche dopo la prima condanna per pedofilia. Devo ricordare che anche uno storico insigne da noi tutti rispettato, si prodigò in una serie di elogi nei confronti della struttura. Voglio ricordare infine che Matteo Renzi più di una volta, da segretario provinciale del PD, si espose in difesa del Forteto e partecipò a manifestazioni culturali in cui erano presenti gli esponenti dello stesso.
Nella struttura toscana sono circolati servizi segreti, strutture spionistiche estere; sono stati aperti file di ricatto nei confronti di numerosi politici che avevano passato lì la notte. Io ho conosciuto donne del posto, abusate e allo stesso tempo discriminate (la filosofia degli orchi era di omosessualità pura in odio alle donne).
Quel mondo non nasce dal nulla ma da don Milani, del cattocomunismo anni Cinquanta, che vide in questo personaggio il propagatore di teorie estreme e omosessualiste. Purtroppo è un connubio fra la peggior parte della cultura cattocomunista mista a culto di stampo satanico, legata prima al partito comunista e poi al Partito Democratico.
Voglio ricordare che il Forteto si trova all’interno del Mugello, zona storicamente rossissima, dove il buon D’Alema, quando era segretario dei DS, fece far eleggere Antonio Di Pietro, uomo che, come emerse, non fu solo il punto di riferimento di Mani Pulite, ma anche della CIA. Eletto grazie agli uffici dei DS e di D’Alema, diventa con suoi scritti il difensore del Forteto.
Devo dire infine che: nonostante il fortissimo attacco che Forza Nuova porta negli anni a questa struttura, manifestazioni, presidi, denunce, nonostante l’emergere di personaggi coraggiosi come la poliziotta Chiara (che, grazie alle informazioni in suo possesso, denuncia, attacca e sfida le strutture di polizia che erano stata silenziose su molte cose), e come il magistrato Paolo Ferraro, che aveva denunciato il Forteto nella sua essenza maligna, lo scandalo esce silenziosamente di scena con i processi che si celebrano ma con una verità minore: vengono condannati i pedofili ma non vengono scandagliate le testimonianze che riguardavano la vicinanza tra il primo omicidio del mostro di Firenze ed il Forteto; non vengono scandagliate le imponenti presenze di politici nella struttura così come non vengono scandagliate alcune morti particolari che sembrano essere collegate con la struttura del Forteto. Morti di persone le cui identità venivano riciclate. Alla fine Fratelli d’Italia prese sì una posizione di accusa ma in qualche modo mitigata, soft, cauterizzata: si arriva alle condanne ma allo stesso tempo non ci fu l’affondo contro questo spezzone di Deep State che trova la sua origine nel Forteto.
Facemmo come sempre il possibile ma la botola che portava agli inferi non fu scoperchiata del tutto.
Video:
complimenti per l’articolo sul Forteto che hai pubblicato