di Gloria Callarelli

In occasione della Festa della donna abbiamo realizzato un’intervista alla dottoressa Dina Nerozzi, medico, specialista in Psichiatria ed Endocrinologia, sul ruolo della donna oggi, troppo slegata al suo contesto naturale di moglie e madre (oltre che lavoratrice) perchè risucchiata nel vortice del progresso della società moderna.

Dottoressa grazie mille del tempo dedicato. L’8 marzo è sempre più strumentalizzato?

Rieccoci, 8 marzo: festa della donna che, a mio modesto avviso, ha ben poco da festeggiare. Certo è una data strumentalizzata da sempre che ha il compito di tener vivo nella memoria lo status di inferiorità a cui è sottoposta la donna nella società. A sentire i media mainstream la strada percorsa è molta, ma ancora ”resta molto da fare”, ancora la donna è retribuita meno per svolgere lo stessa mansione di un uomo, ancora le quote di potere non sono equamente suddivise, ancora pesa su di lei il peso della gravidanza, insomma non c’è stata ancora la perfetta omologazione tra i due “generi”, ma si può ben sperare. Diamo tempo al tempo e alla fine si potrà raggiungere la perfetta utopia della ricostruzione del mito dell’androgino, l’essere perfetto a metà tra maschio e femmina. Guardandoci attorno si capisce che questo disegno esiste in qualche mente disturbata. Si può dire che le tappe fin qui raggiunte rappresentino un successo e un passo avanti nella giusta direzione per le donne? Temo che la risposta sia no. La donna ha perso la sua identità femminile cercando di fare di sé una brutta copia di un uomo, ha perso le qualità che la caratterizzavano e ha perso anche il suo regno sia dentro che fuori le mura domestiche, paradossalmente proprio quando sembra aver sforato il famigerato tetto di cristallo e raggiunto il cielo. In Italia abbiamo il presidente del Consiglio donna e il capo del partito di finta opposizione donna, quindi tutto è donna, ma chi dirige l’orchestra non sono loro ma il solito potere economico-finanziario invisibile.

E’ più difficile il ruolo della donna nella società di oggi dove le si chiede un maggiore e diverso impegno dal punto di vista lavorativo, sociale, familiare?

La risposta secca è si, il ruolo della donna nel mondo della modernità non solo è più difficile ma è anche più avvilente e spiego perché. Il termine donna deriva dal latino domina che significa signora e padrona, mentre uomo deriva più banalmente da humus che significa terra, quella polvere di cui siamo fatti e a cui siamo destinati a tornare, il che, naturalmente, vale sia per l’uomo che per la donna. Ecco perché, un tempo, quando si parlava di uomini in senso generale, si intendevano sia i maschi che le femmine, dato che entrambi sono fatti della stessa materia, poi qualcuno ha incominciato a mettere in atto il processo di involuzione e a dire che questa era una odiosa discriminazione nei confronti della figura femminile a cui bisognava porre rimedio. Una volta le parole avevano il compito di descrivere la realtà, quindi la donna, un tempo, era domina, padrona e lo era proprio perché le veniva riconosciuto il potere, datole dalla natura, di creare la vita che comunque aveva bisogno dell’uomo per innescare quel processo miracoloso. La donna, un tempo, era non solo padrona della vita ma anche figura di rilievo nella società, sia pure attraverso interposta persona, il marito o i figli, e infatti per scoprire chi fosse l’elemento discriminante nascosto in determinate situazioni bisognava rivolgersi al “chercher la femme” bisognava cercare la donna. Se non si è direttamente coinvolti nella gestione del potere si guardano le situazioni con una maggiore capacità critica e dunque si possono dare i giusti consigli, questo un tempo era il ruolo femminile. Del resto si sa che il vero potere non è mai visibile.

Poi cosa è accaduto?

Poi è scattata la trappola, qualcuno, nelle alte sfere, ha deciso di far circolare una nuova interpretazione dei ruoli maschile e femminile per cui il potere di creare una nuova vita era da intendersi come un iniquo carico che gravava sulle spalle della donna da cui la povera vittima doveva essere liberata. Qualcuno ha deciso che la donna dovesse competere con l’uomo per la conquista del potere e così il suo ruolo è stato snaturato. Nel momento in cui è stata spinta ad allinearsi alle logiche dominanti, paradossalmente, ha perso il suo ruolo di domina e si è omologata ai desiderata del potere, infatti, adesso, la chiave di interpretazione delle situazioni è diventata “follow the money”, è cessato il ruolo femminile e anche il suo vero potere all’interno della società. I passi nella direzione del nuovo mondo erano calcolati, prima la donna doveva uscire di casa e dare il suo contributo lavorativo nella società e anche mano d’opera a minor costo per il datore di lavoro, oltre che un incam per le casse statali. Poiché la natura femminile, comunque, è di servizio, oltre al lavoro effettuato all’esterno si è aggiunto anche quello dentro casa e così la vita è diventata più onerosa per lei. Facendo il bilancio totale si potrebbe dire che le cose non sono andate certo migliorando, anzi, la donna ha perso il suo potere reale per far posto all’illusione di poter accedere al potere. Il mondo nuovo è dominato dall’illusione poiché la realtà viene volutamente offuscata dato che non è in sintonia con il “progresso”.

Con le nuove ideologia tra cui il gender si vuole snaturare il ruolo della donna, svilirla soprattutto in quella che la sua funzione di madre e di moglie?

In parte ho già risposto per quanto riguarda il punto di vista del ruolo della donna nella società. La questione gender è un altro tassello della negazione dell’esistenza di un ordine naturale che qualcuno pensa di dover scardinare perché il mondo così com’è un va bene e deve essere migliorato. E’ una vecchia storia quella del mondo mal fatto a cui l’uomo doveva porre rimedio e questo compito viene delegato alla scienza e alla tecnologia. Dal momento che il creare una nuova vita viene considerato, nella società della modernità, non un dono ma un fardello per la donna è chiaro che la scienza e la tecnologia si stanno adoperando per cercare di toglierle questo “peso dalle spalle” e si sta cercando di costruire un utero artificiale in cui far crescere gli uomini del domani. Anche se non è così semplice replicare il meraviglioso intreccio di eventi biologici che portano alla creazione di un essere umano, poniamo il caso che malauguratamente si fosse in grado di far crescere l’uomo nuovo attraverso una “macchina fa bambini” non nascondo che la stessa sopravvivenza del sesso femminile potrebbe essere a rischio per il semplice fatto che la sua figura  non sarebbe più indispensabile. Quindi in pericolo non è solo la funzione di madre e di moglie, in pericolo è la sua stessa sopravvivenza perché chi dirige il “progresso” potrebbe decidere un giorno che la donna non serve più. E’ un paradosso ma sono sicura che esiste qualcuno che vorrebbe vedere un mondo privato delle donne.

Che mondo sarebbe quello senza una donna a protezione del focolare domestico?

Il termine focolare domestico ormai è in disuso nel senso che difficilmente adesso si trova un focolare nelle case in cui invece è subentrata un’automatizzazione delle funzioni che viene svolto da una entità virtuale. Adesso si parla con Alexa, una entità astratta a cui sono state demandate le funzioni più semplici anche se l’intelligenza artificiale ormai cerca di penetrare in ogni angolo recondito della vita. Si creano i robot che sostituiscono l’uomo pensando che il robot non sarà soggetto alle debolezze umane e quindi il sopraggiungere del transumanesimo dovrebbe rappresentare il nuovo balzo in avanti dell’uomo che in origine proveniva dalla scimmia. E’ la nuova frontiera del fenomeno socialista che vede nell’evoluzionismo darwiniano la molla del progresso umano secondo criteri “scientifici”. Solo che l’evoluzionismo darwiniano è morto con la scoperta del DNA e invece di cambiare rotta, si continua a dar credito all’ipotesi di Darwin per la semplice ragione che è quella che dovrebbe far progredire l’essere umano sotto l’egida della scienza, una scienza falsa che ignora i dati di realtà.  Follie a parte, in cui siamo immersi fino al collo, sono comunque certa che il focolare domestico, che passa un periodo difficilissimo, tornerà a diventare il cuore pulsante della società perché l’ordine naturale è iscritto nell’animo dell’uomo e dunque prevarrà.

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